Finiti lavori ultima vasca discarica di Solero. Mentre sulla raccolta?
Discarica esaurita entro il 2022: ?la Regione e la politica diano indirizzi?
ALESSANDRIA – “Come è messa la discarica di Solero?”. E’ la domanda del capogruppo del M5S, Michelangelo Serra in occasione della commissione Bilancio che ha fatto il punto su Aral, alla presenza dell’assessore Paolo Borasio, del presidente dell’azienda di trattamento rifiuti Angelo Marengo e del direttore di stabilimento, Marco Rivolta. “La scorsa settimana si sono conclusi i lavori dell’ultima vasca. Ora si aspettano i collaudi e l’ok della Provincia e poi si parte con l’esercizio. Con il sistema di conferimento di oggi, la discarica ha vita fino alla fine del 2022”.
Ma quello che appare chiaro dalle parole dei vertici di Aral è che per il futuro tanto dipenderà dall’attività dell’azienda che smaltisce. E ancora prima da quanti rifiuti arrivano da Alessandria e come arrivano. Cioè sulla base della raccolta in città. “Sul piano di concordato è già prevista (anche in termini di costi e quindi di risorse) la possibilità di portare fuori i rifiuti una volta esaurita la discarica”. Anche se questa non sembra la linea privilegiata da Marengo. O meglio, “non è l’azienda che deve dare indicazioni o fare proposte su possibili altre discariche. E’ la Regione e a scendere tutti i livelli della politica che devono dire dove, come e quando. Dare indirizzi”.
L’unica decisione certa presa da Aral, riguarda l’attività e la gestione dell’azienda: “bisogna puntare a conferire meno. Che significa trattare meglio il rifiuto, con un maggiore recupero (anche della fos), così che quello che resta e che è da portare in discarica sia sempre meno”. E questo non metterebbe in crisi da un punto di vista economico “perché a minor rifiuti da Alessandria, si pensa a potenziare l’attività con Genova che non ha un impianto meccanico biologico di trattamento e che quindi potrebbe aumentare le attuali 50mila tonnellate che vengono trattate a Castelceriolo”.
Sulla raccolta
Molto dipende anche dal sistema di raccolta: a che punto siamo? “Perché con i nostri utili potremmo anche investire su altri settori della filiera, esempio l’azienda di raccolta” sono state le parole di Marengo. Mentre l’assessore Paolo Borasio a parlato di “questione di giorni perché il piano di proposta di Amag Ambiente venga limato in alcuni dettagli e poi siamo pronti a portarlo all’attenzione della Consulta ambiente”. L’idea della maggioranza di Palazzo Rosso è quella dei “cassonetti intelligenti”: ma oltre alla discussione poi si deve aspettare un altro passaggio fondamentale: “il reperimento delle risorse”. Perché il piano prevede anche di “rinnovare il parco mezzi, a metano oppure elettrici per quelli di dimensioni più piccole che girano in centro”.
Solo una raccomandazione è arrivata dai banchi dell’opposizione, dai 5 Stelle, non troppo convinta di questa soluzione per la differenziata. “Almeno cerchiamo di fare un investimento piccolo e soprattutto reversibile in futuro”.