“Cattivi odori agli Orti? Non dipende solo dal depuratore”
Parla Alfonso Conte, amministratore unico di Amag Reti Idriche
ALESSANDRIA – «Siamo consapevoli del disagio che stiamo creando e ce ne scusiamo. Ci stiamo facendo carico delle problematiche create dal malfunzionamento del depuratore, ma ci sono altre situazioni che non dipendono da noi e chiediamo che venga fatta chiarezza».
Alfoso Conte, amministratore unico di Amag Reti Idriche, in carica da gennaio, si è trovato a gestire una situazione complessa, esplosa verso la fine della scorsa estate ma non si nasconde dietro un dito. I cattivi odori che stanno impestando il quartiere Orti hanno una spiegazione e l’azienda sta correndo ai ripari, ma ci sarebbero concause di fronte alle quali Amag Reti Idriche alza le mani.
Facciamo un passo indietro. Cosa è accaduto? “Nel 2018 la rete fognaria di Fraschetta e quartiere Cristo sono state collegate al depuratore (prima di quella data le fognature del sobborgo e del quartiere scaricavano rispettivamente nel Bormida e nel Tanaro, ndr). Nel frattempo, nell’impianto erano in corso i lavori per realizzare due nuove vasche. I lavori erano stati completati, ma mancava l’autorizzazione, arrivata solo a fine gennaio di quest’anno. Regione e Provincia, però, avevano già disposto – recependo le normative nazionali ed europee – che i reflui dovessero essere trattati dal depuratore. In vasca sono arrivati 16.500 metri cubi di reflui al giorno, il 40% in più rispetto a prima. Questo surplus ha provocato la morte dei batteri che aggrediscono i fanghi (e che consentono la depurazione). Da qui la formazione degli odori, a fine estate 2019″.