Il privato non avrà più l’obbligo di “attività natatoria”
A breve sarà pubblicato l'avviso esplorativo insieme al PalaCima
ALESSANDRIA – La tragica storia della piscina comunale scoperta di lungo Tanaro S. Martino è nota a tutti: 3 bandi per la cessione del diritto di superficie ventennale andati deserti. E anni che ormai la struttura non è più aperta per gli alessandrini.
Come procedere, quindi? L’amministrazione comunale ha deciso di intraprendere anche per questo impianto la strada che si sta delineando su altre strutture sportive della città: il partenariato pubblico-privato, unendo alla piscina scoperta anche la gestione del vicino palazzetto dello sport, che oggi è stata esternalizzata e prosegue grazie a due società sportive che gestiscono il PalaCima.
“A breve sarà quindi pubblicato un avviso esplorativo per cercare sul mercato un partner privato interessato alle due strutture” hanno spiegato l’assessore Giovanni Barosini e sotto l’aspetto tecnico il dirigente comunale, architetto Robotti.
“Una struttura, quella della piscina scoperta, che è ormai un paziente morto – sono state le parole del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Michelangelo Serra – Una struttura su cui sarebbe necessario un esborso di investimento impensabile, ma sul quale è ora di fare dei ragionamenti seri per il futuro di quell’impianto”. Su questo ha concordato anche l’esponente politico della giunta, Barosini, tanto da preannunciare che il nuovo avviso di interesse avrà una particolarità rispetto ai bandi precedenti. “Non sarà inserito l’obbligo – come c’era prima – di attività natatoria”. Che significa provare a tenersi aperte più strade, con un ampliamento delle possibili proposte e offerte da parte di un partner privato, che potrebbe decidere di investire su quell’impianto anche per farci altro e non per forza dover mantenere l’uso natatorio come principale, purché si mantenga la destinazione sportivo ricreativa”.
Molti dubbi sulle possibilità future per quella struttura arrivano dai banchi dei 5 Stelle. “Due anni persi – ha aggiunto il capogruppo Pd, Paolo Berta – E’ vero, come si dice, che ormai in città e nei d’intorni ci sono tante piscine, ma nessuna è accessibile ai disabili. In tutte serve fare delle tessere e non è una piscina comunale. Inoltre ci vantiamo tanto di avere atleti del settore ad Alessandria, ma non abbiamo una piscina da 50 metri, olimpionica dove farli allenare. Le loro vittorie e le loro conquiste sono da attribuire alle società e ai singoli atleti, non certo agevolati e aiutati in questo dalla città di Alessandria”.