Eusepi gigante, Celia specialista in gol super
Cosenza e Prestia più autoritari, Chiarello bravo tra le linee
A Gregucci è piaciuto il primo tempo, molto meno il secondo. Perché, è vero, l’Alessandria si è di nuovo abbassata troppo, “e, invece, credo che sia meglio cercare il 3-1, anche rischiando, che arretrare“. Le occasioni per chiudere la partita i Grigi le hanno avute, anche enormi, con Arrighini (34’st) e Sciacca (43’st), in mezzo la rete annullata ad Eusepi, migliore in campo. “Un po’ più di coraggio, certo, ma non basta ancora – insiste il tecnico – Le partite vanno chiuse ed è più facile farlo quando si gioca in avanti“. Resta, però, una prestazione anche di cuore e di carattere, ben diversa dalle ultime.
VALENTINI – Ordinato: A parte una uscita un po’ azzardata sul colpo di testa di D’Anna nella ripresa (25′) una prestazione senza sbavature. Incolpevole sul gol, da rivedere qualche rinvio. nel finale, un po’ troppo fuori misura (per l’affanno?):
DOSSENA – Affannato: la paura di sbagliare lo ‘lega’ un po’ nei movimenti e D’Anna è un cliente fastidioso, che a volte riesce a superarlo anche sulle palle alte. Quando non si fa prendere dall’affano è più sciolto, altre volte, come nel finale, fa venire i brividi per un rinvio svirgolato: 6
COSENZA – Decisivo: la partita gira attorno al suo colpo di testa. Var o non Var, la svolta è nell’energia con cui sale un metro sopra tutti e colpisce il pallone. E’ il simbolo di cosa l’Alessandria dovrebbe avere sempre. Spazza via palloni, annulla Capogna, comanda, si fa sentire, anche con gli avversari: 7
PRESTIA – Autoritario: la disinvoltura con cui esce, palla al piede, da situazioni complicate, l’energia che mette in alcuni anticipi, il contributi anche in fase di impostazione, soprattutto quando il Lecco prova ad alzarsi, è un segnale importante, anche per il futuro: 7
CLEUR – Altalenante: nel primo tempo ha grinta, vince duelli, va anche sul fondo per mettere palloni in area. Nella ripresa è fra quelli che si abbassano di più, senza risucire più, quasi mai, ad alzarsi: 6
SCIACCA – (dal 27’st) Combattivo:entra perché Gregucci pensa che, nel finale, all’Alessandria serva un giocatore più di copertura. Compito che svolge senza particolari problemi. Peccato non angoli il giusto il diagonale del 3-1 a due minuti dalla fine: 6
SULJIC – Suggeritore: mette il piede in tutte e due le reti dell’Alessandria, ed è soprattutto l’assist perfetto, in profondità, per il 2-0 di Celia che merita applausi. Un lavoro di quantità, con qualche appoggio non impeccabile, ma molta sostanza: 6.5
CASARINI – (dal 45’st) Inserito: una manciata di minuti, per aiutare la diga grigia a non far passare i lecchesi in mezzo: ng
GAZZI – Ordinato: nella circolazione di palla la sua lettura anticipata aiuta, specie nel primo tempo, in cui alza e abbassa il suo raggio di azione, con un contributo anche in fase di impostazione. La sua conclusione dal limite, nella ripresa, dà l’illusione del gol: 6.5
CELIA – Goleador: non segna molto, ma i suoi non sono mai gol banali. Il secondo personale consegna all’Alessandria la gestione della ripresa. Dopo l’intervallo l’ex Sassuolo va spesso in sovrapposizione, ma più di una volta chiuso dal raddoppio di marcatura: 6.5
CHIARELLO – Determinato: a Gorgonzola si era salvato dal naufragio generale, anche contro il Lecco è fra i migliori, per le seconde palle che si conquista e prova a sfruttare, per la capacità di giocare tra le linee, per avere, finalmente, la posizione ideale in campo per esprimere le sue caratteristiche: 7
CASTELLANO – (dal 27’st) Lucido: entra con la testa giusta in un momento non tranquillo della gara e sa dove mettere i piedi, anche ascoltando i consigli di Gregucci dalla panchina: 6
EUSEPI – Gigante: il migliore in campo, anche se non segna (meglio, un gol lo fa ma glielo annullano). Lottatore, aiuta la squadra a salire, non molla un centimetro, fa battaglia con tutti, serve due palloni di platino ad Arrighini e Sciacca, che dovrebbero essere altrettante reti: 7.5
MARTIGNAGO – Generoso: si propone spesso, accelera, attacca di più la profondità, dialoga con Eusepi, va in soprapposizione. Non ha ancora i 90 minuti, ma il contributo che può garantire, per quello che fa vedere, è destinato a crescere: 6.5
ARRIGHINI – (dal 16’st) Risvegliato: rispetto alle ultime prestazioni segnali di vivacità e maggiore coinvolgimento nella manovra, anche di più energia nei contrasti. Però il pallone che Eusepi gli serve, al 34′, deve essere gol. Senza se e senza ma: 6