Bonifiche Amianto: “Perchè il Piemonte è fanalino di coda?”
Molinari e Marnati attaccano il Governo
TORINO – «Alla Regione mancano 14 milioni di euro già stanziati dallo stato e mai arrivati, per proseguire le opere di bonifica dell’amiantifera di Balangero. Rischiano così di fermarsi i lavori di messa in sicurezza della cava, un tempo la più grande d’Europa». Ad affermarlo è l’assessore regionale all’ambiente Matteo Marnati (Lega) in seguito alla ricognizione con gli uffici sullo stato di avanzamento delle bonifiche in Piemonte.
Non solo Balangero: «è anche peggiore la situazione finanziaria prospettata dal piano nazionale di bonifica dall’amianto degli edifici pubblici pubblicato nei giorni scorsi dal governo, che registra il Piemonte fanalino di coda con 1,1 milioni assegnati su 358 milioni complessivi – prosegue l’assessore che lamenta come la regione a suo dire sia abbandonata nella lotta all’amianto – appare insensata l’assegnazione di 1 solo milione per la bonifica dall’amianto, oltre ai 14 che non vengono assegnati dal 2015 nonostante le decine di sollecitazioni da parte degli uffici. Nonostante l’attuale governo abbia deciso di abbandonare totalmente il Piemonte, l’assessorato ha stanziato con fondi regionali 1,2 milioni per 3 anni».
A breve distanza di tempo dal grido d’allarme di Marnati, si unisce al coro anche l’onorevole alessandrino Riccardo Molinari, presidente dei deputati della Lega che, in merito, ha presentato un’interrogazione al Ministro Costa «per chiedere che si ponga immediatamente rimedio ad una scelta a dir poco illogica e squilibrata».
«Siamo davvero al paradosso – spiega – Il Piemonte, colpito a Casale Monferrato da una tragedia come l’Eternit, le cui conseguenze sulla salute della popolazione dureranno ancora decenni, è in fondo alla graduatoria, fanalino di coda, mentre gran parte dei finanziamenti finiscono a regioni del Sud che, dati alla mano, appaiono molto meno colpite dal problema amianto. Una stortura inaccettabile: ci piacerebbe capire quale siano i criteri che sono stati adottati dal Ministro. Come Lega chiediamo che la decisione sia immediatamente rivista, e che per il Piemonte siano stanziate risorse adeguate all’ampiezza del fenomeno: ne va della salute dei cittadini, di oggi e di domani, ed è ancora prima una questione di puro buonsenso. La bonifica dei cinque siti piemontesi di interesse nazionale (oltre a Casale Monferrato ci sono Balangero, Cengio, Serravalle Scrivia, Pieve Vergante) deve essere completa e radicale, e per questo dal Ministero devono arrivare risorse adeguate».