A rischio la “mozione Passalacqua”. Si attende per quella contro Serra
E' scontro tra maggioranza e opposizione. Intanto nel Pd...
ALESSANDRIA – La mozione di sfiducia nei confronti del presidente della commissione Cultura del comune di Alessandria, Carmine Passalacqua (Forza Italia) – dopo le dichiarazioni del consigliere comunale riferite al “Gelso” durante una commissione che trattava del regolamento per il corpo dei Volontari della Polizia Municipale – è stata presentata dalla minoranza. Ma serviranno 11 firme per poterla portare in discussione: mentre sono già certe quelle di Pd, Lista Rossa, Moderati, Italia Viva e Movimento 5 Stelle, resta il dubbio sul voto del consigliere Demarte del gruppo Dema, senza la quale non si raggiungerebbe il numero necessario.
Intanto lo scontro ‘a suon di mozioni’ è anche sul fronte opposto, ovvero da parte dei gruppi di maggioranza di Palazzo Rosso contro il capogruppo pentastellato Michelangelo Serra. Una mozione di sfiducia da presidente della commissione Controllo di Gestione, dopo il caso scoppiato sui social sugli ‘aumenti di stipendio della giunta’. Su questa questione gli assessori avevano prontamente convocato una conferenza stampa per “smentire” e per annunciare una “querela verso Serra” (che è in lavorazione, ma c’è!) e nei giorni successivi il botta e risposta è proseguito su Facebook con post che riportavano nel dettaglio le spese per le indennità di funzione dal 2016 al 2020, “con un calo della spesa della macchina comunale tra stipendi e gettoni” come riportato dall’assessore Paolo Borasio.
Anche il capogruppo Serra (M5S) non si è fermato e sui social ha ribadito che – rispetto alla mozione di sfiducia nei suoi confronti, che comunque non è stata ancora depositata – “sono sicuro di avere fatto la cosa giusta e di non aver usato la mia posizione di presidente di commissione di Controllo nel modo sbagliato: ho preso la determina dall’albo pretorio che è accessibile per legge a tutti i cittadini; non sono affatto interessato a ‘scambi di prigionieri’ con Passalacqua: se mi si accusa sono ben lieto di difendermi in Consiglio comunale dimostrando le mie ragioni. Infine sarebbe anche ora di tornare a discutere dei problemi reali che affliggono Alessandria, sulle nostre proposte per risolverli e sulle iniziative per dare un futuro migliore a questa città”.
Intanto proprio sulla scia del caso “stipendi” solo pochi giorni fa si è innescata una diatriba – sui social ovviamente – tra componenti dello stesso partito: il Pd. Il segretario cittadino, Rapisardo Antinucci, la consigliera Vittoria Oneto e il consigliere Giorgio Abonante hanno dato sfogo a posizioni e parere contrastanti sulla mozione (non ancora discussa) presentata dallo stesso Abonante sulla riduzione degli stipendi del 30% della giunta, “vista la situazione di Alessandria, come segnale”. Parole forti: è l’inizio di una “guerra” da giocare in casa?