In video storie di Resistenza ovadese
Stefano Moretti ha lavorato per il progetto "Noi Partigiani" coordinato da Gad Lerner. Testimonianze dei protagonisti
OVADA – Tocca anche l’ovadese il progetto nazionale “Noi, Partigiani”. Nato dall’idea del giornalista e scrittore Gad Lerner e della giornalista Laura Gnocchi, promosso dalla Presidenza nazionale Anpi. Le interviste sul nostro territorio sono state effettuate dall’ovadese Stefano Moretti, attore che con il collettivo artistico “Saveria Project” di Bologna (città in cui vive), si occupa di teatro, performance e videoart. I partigiani intervistati sul nostro territorio sono l’ovadese Paolino Repetto, i castellettesi Anna Leva, Battista Cazzulo, Giacomo Borgatta e il silvanese Mario Olivieri. «Ho fatto più di 30 interviste fra ovadese, acquese e bolognese – spiega Moretti – Fra tutti gli elementi raccolti mi ha stupito il fatto che in molti casi si trattasse di adolescenti tra i 13 e i 16 anni, di età, senza vincoli militari, che decisero di aderire spontaneamente». Per la maggioranza è stato un atto di ribellione alla miseria nella quale vivevano, unita alla voglia di essere donne e uomini liberi.
«Per alcuni – prosegue Moretti – fu decisiva la provenienza da una famiglia antifascista, quindi l’adesione era determinata anche da ragioni di tipo politico. Altri furono spinti semplicemente dalle scene di orrore cui dovettero assistere: i i treni per il bestiame stipati di connazionali diretti ai campi di sterminio li spinsero ad agire». «La Resistenza è stata fondamentale per la costruzione della convivenza civile – ha spiegato Gad Lerner nel giorno della presentazione dell’iniziativa -Ha contribuito a trasmettere valori di libertà, umanità e giustizia».
E ancora: «Il progetto -prosegue Lerner- nasce dalla Presidenza dell’Anpi che ha l’ambizioso compito di raccogliere tutte le testimonianze dei partigiani e delle partigiane viventi in modo da realizzare un archivio digitale in cui la loro esperienza diventi fruibile da parte di tutti i cittadini e degli storici». «Un’impresa difficile da realizzare». Così Carla Nespolo, presidente Nazionale di Anpi, ha definito il progetto. «La missione della nostra associazione – racconta – è quella di preservare la memoria della Resistenza non in modo statico ma perché sia utile per le nuove generazioni. “Noi partigiani” risponde a questa esigenza. Sono molto grata a chi ha lavorato per realizzare questa iniziativa».