Alessandria, viaggio in una città che è indifferente
Un video girato "camminando da seduti"
ALESSANDRIA – ‘L’indifferenza nella nostra città’: un viaggio, effettuato grazie alla collaborazione di Sergio Montagna dell’associazione Natura e Ragazzi e dello ‘spazzorunner’ Gianfranco Pasquinelli, volto a mettere sotto la lente ciò che troppo spesso – indaffarati nel quotidiano – non vediamo. O, peggio, facciamo finta di non vedere.
Sporcizia, maleducazione, mancato rispetto delle regole, disinteresse verso le esigenze dei più deboli: fattori che abbruttiscono noi e il territorio in cui viviamo. E, ciò che è peggio, nel silenzio più o meno assordante di chi dovrebbe controllare. «Purtroppo solo provando certe esperienze si capisce che la routine di ognuno di noi non è la norma – commenta Pasquinelli, che ha girato per il centro in carrozzina insieme a Montagna – E allora ti accorgi di come stanno le cose».
Cosa prova un disabile ad attraversare la città? «Impotenza, delusione… Ad esempio, siamo capitati di fronte a locali e costruzioni anche recenti, ma comunque prive di rampe o accessi diretti: come è possibile? E poi i gas di scarico: è inimmaginabile l’inquinamento che si respira quando sei costretto a trovarti all’altezza dei gas di scarico».
Senza dimenticare il traffico e la sosta selvaggia: «Io per primo, nel video, mi scuso: cerco di non farlo, ma è capitato che per fretta o necessità possa aver parcheggiato per pochi minuti sui marciapiedi o davanti a qualche ingresso. Ma, se nessuno sanziona, la gente continuerà a farlo».
Come capita in orario di ingresso e uscita dalle scuole, con le auto accatastate perché i ragazzini non possono ‘permettersi’ di fare magari cento metri a piedi. O quando tutti si lamentano che «la città è sporca», ma alzi la mano chi non getta cartacce o cicche per strada, «tanto qualcuno pulisce».
«È un fatto di educazione – risponde Pasquinelli – Ecco perché, come ‘spazzorunners’, siamo spesso nelle aule per parlare e confrontarci con gli studenti più giovani. Alessandria, purtroppo, sotto il profilo ambientale è vergognosa: dobbiamo lavorare un sacco».