Spreco cibo: preoccupazione per economia e ambiente
Importante il ritorno della cucina degli avanzi, un piatto semplice non vuol dire banale
PROVINCIA – Nel 2019 lo spreco alimentare domestico è diminuito del 25% ma, nonostante la maggiore attenzione al problema, vengono gettati nella spazzatura, a famiglia, alimenti per un valore di 4,91 euro la settimana per un totale di 6,5 miliardi, cifra che sale notevolmente se si considera l’intera filiera dai campi alla ristorazione.
Mercoledì 5 febbraio, in occasione della Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare emergono dati che fanno riflettere: 4 su 10, quando escono dal ristorante si portano sempre, spesso o almeno qualche volta, gli avanzi a casa con la cosiddetta “doggy bag”, il contenitore per portare via il cibo non consumato ed evitare così che venga buttato; il 18% lo fa solo raramente mentre il 14% ritiene sia da maleducati o si vergogna a richiederla. Infine c’è anche un 21% che non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori mentre il resto non li chiede perché non sa che farsene nonostante molte delle porzioni avanzate possano essere consumate a casa semplicemente riscaldandole oppure utilizzate come base per realizzare ottime ricette.
“La doggy bag è un’abitudine che non ha ancora contagiato capillarmente il nostro territorio dove permangono molte resistenze anche se, di fronte a questa nuova esigenza – afferma il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite mettendo a disposizione confezioni o vaschette ad hoc. Anche nella rete dei mercati, delle fattorie e degli agriturismi di Campagna Amica promossa dalla Coldiretti si stanno diffondendo sempre di più le Agribag proprio per aiutare i consumatori nella lotta agli sprechi”.
Ma quali alimenti finiscono maggiormente nella spazzatura? Al primo posto verdura e frutta fresca, seguite da pane, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi. Non si tratta quindi solo di un problema etico ma anche economico ed ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti.
“Anche per questo sulle tavole degli italiani – aggiunge il direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – sono tornati i piatti del giorno dopo, per evitare gli sprechi e sottolineare una coscienza green. Ricette che non sono solo un’ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo un’usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica italiana. In Italia, lo ricordiamo, è in vigore la legge 166/16 sugli sprechi alimentari che promuove l’utilizzo, da parte degli operatori nel settore della ristorazione, di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti l’asporto degli avanzi di cibo”.