“Più di trecento posti a rischio. La crisi non è mai finita”
ALESSANDRIA – Se il futuro dell’economia in provincia è (pare) la logistica, l’industria metalmeccanica è il presente, «ma la politica non se ne occupa, non supporta le aziende che ancora producono sul territorio, manca una visione strategica».
Il grido d’allarme arriva dai sindacati di categoria Fiom Cgil, Fim Cils e Uilm che vogliono riportare sotto le luci dei riflettori un settore da tempo in carenza d’ossigeno. «Ci sono tra i 300 e i 400 posti di lavoro a rischio, molte aziende che sembravano aver superato il momento di crisi stanno facendo richiesta della cassa integrazione (è il caso della Termignoni) ma la riforma sugli ammortizzatori sociali e il blocco dei finanziamenti sta creando problemi», spiega Anna Poggio, segretario provinciale Fiom che, insieme ad Antonio Bordon di Uilm e Salvatore Pafundi di Fim Cisl ha fatto il punto della situazione alessandrina.