Montespineto Il santuario ancora ostaggio dell’alluvione
Da ottobre una frana impedisce l'accesso al piazzale della chiesa. Tempi lunghi per il ripristino: i lavori costeranno 190 mila euro
STAZZANO — Ci vorrà ancora del tempo prima che la frana che impedisce di raggiungere il santuario di Montespineto, a Stazzano, venga sistemata. La strada che conduce all’antico luogo di culto – è stato fondato nel 1155 come rifugio per gli abitanti che scappavano dalle truppe di Federico Barbarossa – è franata appena un centinaio di metri prima dell’accesso al piazzale della chiesa.
Responsabile del disastro, ancora una volta, l’alluvione, che il 21 ottobre scorso ha colpito duramente anche questo territorio. Ironia della sorte, la frana è avvenuta poco tempo dopo la messa in sicurezza della “Scala Santa” di Montespineto, a rischio dopo un crollo avvenuto durante l’alluvione del 13 ottobre 2014.
«Con l’accesso al piazzale bloccato, per i fedeli è diventato molto difficile raggiungere il santuario in auto, perché la strada è tortuosa e offre pochi spazi di manovra – spiega don Sesto Falchetti, il rettore – Nonostante ciò, a testimonianza dell’affetto che gli stazzanesi nutrono per questa chiesa, durante le celebrazioni delle feste natalizie abbiamo avuto moltissime presenze. In tanti sono arrivati a piedi, anche anziani, compiendo un piccolo pellegrinaggio».
Giusto una ventina di giorni fa, a verificare la situazione sul posto sono arrivati i tecnici della Regione Piemonte accompagnati dai funzionari della Diocesi e dal sindaco di Stazzano Pierpaolo Bagnasco. «Sono consapevole dell’importanza di Montespineto per la nostra comunità e non solo – dice il primo cittadino – Gli uffici comunali si sono immediatamente attivati per trovare una soluzione».
Il costo dei lavori ammonta a circa 190 mila euro: bisognerà ricostruire il muro di sostegno della strada e poi il piano viabile, in condizioni non certo semplici vista la difficoltà per i mezzi pesanti di raggiungere la cima del monte, dove è situato il santuario. «Abbiamo seguito tutti i passaggi burocratici e la Regione finanzierà l’intervento di ripristino. Con che tempi però non si sa: d’altronde dobbiamo ancora ricevere il rimborso delle opere di somma urgenza effettuate subito dopo l’alluvione», conclude il sindaco Bagnasco.