Omicidio Pregnolato: Michele Venturelli ha confessato
L'uomo, 46 anni, aveva una relazione con la vittima. La donna voleva troncare: da lì il raptus e il tentato suicidio sotto un treno
VALENZA – Poche ore fa, al termine di un lungo interrogatorio condotto dal pm Alessio Rinaldi, assistito dai carabinieri, si è proceduto al fermo di Michele Venturelli, 46 anni, amico di famiglia della vittima, la 41enne Ambra Pregnolato. L’uomo, sulla sua pagina Facebook, ha una ‘frase profilo’ che recita “Sulla sponda del fiume aspettando il tramonto perché del tuo cadavere non me ne fotte un cazzo”.
Già dalle prime ore dopo il delitto, scoperto poco dopo le 13 di ieri, venerdì 24 gennaio, gli investigatori avevano raccolto nei suoi confronti elementi di responsabilità che lo inchiodavano. E’ stato perciò sentito fino a tarda notte. Questa mattina, poi, quando i militari sono tornati nell’abitazione dei parenti che lo avevano ospitato, si sono resi conto che se ne era andato, facendo perdere le proprie tracce.
E’ stato trovato nelle prime ore del pomeriggio, ferito, sui binari della ferrovia nei pressi del ponte Tiziano, ad Alessandria.
L’uomo, sentendosi braccato dai militari, che stavano già perquisendo l’abitazione di Valenza dove abitava con il padre e la sorella, in via Volta, forse in preda al rimorso aveva tentato di togliersi la vita gettandosi sotto un treno, ma il convoglio ha deviato binario su uno scambio: Venturelli ha quindi sbattuto sulle ruote di una carrozza per poi essere sbalzato indietro.
Soccorso è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale ‘Santi Antonio e Biagio’, dove è stato ricoverato in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita: è stato perciò interrogato alla presenza di un avvocato d’ufficio.
Incalzato dal magistrato e dagli investigatori, l’uomo ha confessato: ha raccontato di avere iniziato una relazione sentimentale con la vittima circa un anno fa, relazione caratterizzata da un’assidua frequentazione della casa dei coniugi Tedde – Pregnolato.
Secondo la sua verità, Ambra Pregnolato gli avrebbe espresso l’intenzione di separarsi dal marito, per poi andare a vivere con lui. Negli ultimi tempi, però, ci sarebbe stato un inatteso ripensamento, che la donna gli avrebbe comunicato proprio ieri mattina, quando si era recato da lei sapendola sola, come peraltro accaduto più volte.
L’uomo si è detto profondamente innamorato della maestra 41enne e dopo quelle frasi ha perso il lume della ragione, a tal punto da estrarre dallo zaino che aveva con sé un martello per colpirla violentemente e ripetutamente alla testa, in un crescente raptus acuito dalle urla della vittima.
Venturelli ha specificato che aveva il martello con sé per risolvere un problema meccanico della bicicletta che usava.
Stando sempre alle sue dichiarazioni, quando ha riacquisito lucidità e rendendosi conto di quanto appena fatto, ha cercato di ripulirsi e di cambiare i propri vestiti con quelli del marito della vittima, senza riuscirci. A quel punto è uscito dall’abitazione di via Dalla Chiesa 5, ha preso un paio di scarpe pulite trovate sullo zerbino di un alloggio del settimo piano ed è fuggito.
Tornato a casa, si è tolto i vestiti sporchi di sangue, ha fatto la doccia ed è uscito per raggiungere il fiume, con l’obiettivo di disfarsi del martello usato per colpire Ambra e degli abiti che indossava durante il delitto.
Venturelli al momento è ancora ricoverato in ospedale in stato di fermo ed è piantonato dai carabinieri.