Produzione agricola: gli eventi estremi hanno tagliato i raccolti
L'attenzione è rivolta alle semine primaverili. Coldiretti: ?serve un andamento climatico favorevole?
PROVINCIA – La produzione agricola si è ridotta dell’1,3% ma il calo sale al 2,4% per i prodotti vegetali con punte del -12% per il vino particolarmente sensibile alle condizioni meteo. La causa? L’andamento climatico avverso. Le percentuali in provincia di Alessandria si traducono con il 40% di semine non effettuate e raccolti tagliati a causa del maltempo prolungato dei mesi scorsi che ha compromesso le tradizionali semine autunnali come quelle del frumento tenero, loietto, triticale, grano duro e colza.
“Le semine effettuate nel mese di gennaio sono limitative dal punto di vista varietale, soprattutto se parliamo di tipologie di grano tenero. L’attenzione ora è rivolta alle semine primaverili che però devono essere accompagnate da un andamento climatico favorevole tale da permettere alla coltura di sviluppare tutte le fasi vegetative. – ha affermato Giancarlo Bassi, responsabile dell’Area Economica di Coldiretti Alessandria – Al danno delle mancate semine autunno vernine si aggiunge quello di un esponenziale incremento delle varietà primaverili-estive, come mais, sorgo e girasole. Risultato: mercato saturo e dal punto di vista dell’azienda possibili problemi a livello organizzativo per mancata possibilità di rotazione colturale”.
Pioggia, neve, vento, trombe d’aria e grandine hanno fatto registrare nel 2019 ben 1.669 eventi stagionali: un 60% in più rispetto all’anno precedente, con ripercussioni drammatiche sulle produzioni e pesanti conseguenze sull’economia, sul lavoro e sull’ambiente. Una situazione che mette a rischio il primato nazionale in Europa dove l’agricoltura tricolore si è classificata nel 2019 al primo posto per qualità e sicurezza delle produzioni.
“Partendo dalle aree provinciali è necessario investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far diventare l’Europa più sostenibile con una Politica agricola forte, semplice ed efficace e con risorse adeguate per consentire alle imprese di svolgere un ruolo essenziale nel presidio dei territori, nel contrasto alla crisi climatica e contro il dissesto idrogeologico” ha affermato il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
E se il 2019 è stato il quarto anno più caldo dal 1800 con una temperatura superiore addirittura di 0,96 gradi rispetto alla media di riferimento secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr, oggi siamo di fronte a fioriture anticipate in tutte le zone della provincia.
“Una finta primavera che inganna le coltivazioni favorendo un ‘risveglio’ che le rende particolarmente vulnerabili all’eventuale prossimo arrivo del gelo con danni incalcolabili. Una situazione che – afferma il direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – aggrava il già pesante bilancio delle perdite che si sono verificate dall’inizio dell’anno a causa dei cambiamenti climatici. Una bolla di calore prolungata risulta dannosa per le piante che, “ingannate” dalle temperature miti, hanno ripreso vita e rischiano ora di essere bruciate dalle gelate causate dal brusco abbassamento della temperatura. Giornate di caldo anomalo, sia in pianura che in collina: le piante è come se si trovassero in una sorta di primavera anticipata”.