Interpreti fuori posto, squadra senza gioco e cattiveria
Scazzola: "Subito un gol evitabile. Non c'è stata reazione, ma non abbiamo sottovalutato il Renate"
L’impressione è che anche Cristiano Scazzola sia confuso. Come la squadra. Di certo fatica a spiegarsi, pure lui, questa Alessandria irriconoscibile, che scivola a 7 punti dalla terza in classifica, il Renate organizzato, con idee chiare, un gioco semplice, ma efficace e i Grigi, invece, sono come pericolosamente estranei alla partita. Eppure la formazione mandata in campo all’inizio sorprende e alcune spiegazioni alla prova disastrosa sono anche nella scelta degli interpreti. “Nei primi minuti abbiamo avuto due occasioni per portare la gara dalla sua parte, sempre con Sartore: nella prima è stato bravo e poco fortunato, nella seconda poteva fare decisamente meglio solo davanti al portiere”.
Già, proprio Sartore, uno dei peggiori in una gara in cui si salva solo Valentini, perché almeno evita il raddoppio. Perché lui dall’inizio, visto che anche con la Carrarese non aveva convinto, e non Eusepi? “Perché Eusepi rientra da un infortunio muscolare serio. Ha fatto solo quattro o cinque allenamenti con la squadra e con tre gare in una settimana non si possono pretendere 90 minuti sempre – replica Scazzola – con il rischio di una ricaduta”.
Dopo le due occasioni nel primo quarto d’ora, però, l’Alessandria è uscita dal campo, incapace di reagire allo svantaggio. “Il gol subito era evitabile, la reazione, è vero, non c’è stata, perché siamo mancati in lucidità, intensità e cattiveria. Il Renate è stato più bravo”.
Ad amplificare la pessima prova ci sono anche alcune scelte di interpreti, che non convincono. Ad esempio Gilli nella linea a 3 difensiva e Sciacca quinto a destra di centrocampo. “Gilli, per le sue caratteristiche, è più un terzino nella difesa a quattro o un terzo nel 3-5-2”. Magari il primo, il secondo proprio non gli risece, almeno in questa gara.
Dossena schierato solo negli ultimi venti minuti, invece, “è una scelta nell’ottica delle tre gare in otto giorni. Non ci sono altri motivi, certo non problemi fisici”.
Nell’azione del gol Prestia ha lasciato uno spazio esagerato a Guglielmotti, ma in tutta la gara l’impressione di una condizione ancora precaria del difensore, a tratti imbarazzante, e di un passo inferiore agli avversari. “La condizione deve trovarla, velocemente, giocando. Anche per lui è la prima partita dopo lo spezzone con la Carrarese”.
Squadra troppo nervosa: fin dall’inizio, soprattutto nel finale, quando Cosenza ha rischiato il secondo giallo. “Anche questo è un atteggiamento da evitare, soprattutto negli ultimi 20 minuti: è pericoloso, non deve succedere”. Però non è la prima volta che succede e non è un bel segnale per una squadra che, oggi, preso giocatore per giocatore, ruolo per ruolo, avrebbe dovuto dettare il gioco e non lasciarsi dominare senza reagire. Non è che l’Alessandria ha pensato ad una gara facile, visti i problemi di formazione dei padroni di casa: un risultato dato per scontato per l’emergenza altrui? “Lo escludo, la mia squadra non ragiona così. L’atteggiamento nostro, comunque, deve cambiare. Da Gozzano”. Che è una prova d’appello per tutti, non certo solo per il tecnico. Un confronto, già nelle prossime ore, è prevedibile. Anzi, necessario.