Valenza festeggia il volontariato e il beato Gerardo Cagnoli
Domenica mattina le celebrazioni
VALENZA – Domenica 19 gennaio ricorrerà a Valenza la Festività in onore del Beato Gerardo Cagnoli nonchè Giornata del Volontario, evento che vede il coinvolgimento del Comune, della Parrocchia ‘S. Maria Maggiore’ (Duomo), della Consulta Comunale del Volontariato e di tutte gli Enti e le Associazioni del Volontariato valenzano.
La manifestazione si svolgerà così: dalle ore 09.30 raduno delle Associazioni e dei volontari in Piazza XXXI Martiri; ore 09.45 benedizione dei mezzi e dei volontari; ore 10 celebrazione della S. Messa officiata da don Giuseppe Bodrati presso il Duomo. Alle ore 11 presso la Sala Consiliare di Palazzo Pellizzari si terrà un incontro pubblico aperto a tutti i cittadini dal titolo ‘Il Volontariato valenzano – Camminare insieme per andare lontano’ nel corso del quale saranno presentati i progetti per l’anno 2020 elaborati dagli Enti e dalle Associazioni facenti parte della Consulta e che il Volontariato valenzano realizzerà in modo comunitario. Al termine dell’incontro sarà offerto ai presenti un rinfresco curato dalla Cucina dell’Oratorio del Duomo.
Spiega Federico Violo, Presidente della Consulta Comunale del Volontariato «un rapporto di costante dialogo ed apertura è la dimensione più vera e l’essenza più profonda dell’essere autenticamente ‘volontari’. Con questo spirito domenica 19 gennaio, in occasione della ricorrenza della Festività in onore del Beato Gerardo Cagnoli e Giornata del Volontario, al termine della S. Messa, alle ore 11, svolgeremo l’incontro pubblico, aperto a tutti i cittadini, dal titolo ‘Il Volontariato valenzano – Camminare insieme per andare lontano’ dedicato alla presentazione, secondo un principio di trasparenza e conoscibilità, dei progetti per l’anno 2020 del Volontariato cittadino. L’incontro sarà anche uno spazio per un libero confronto e per la condivisione di esperienze tra volontari e tra i volontari e la cittadinanza. In questa direzione la figura del Beato Gerardo è capace di interrogare anche la nostra contemporaneità, un esempio cui ciascuno di noi in modo singolare e personale è richiamato. Difronte alle grandi e piccole fragilità da cui ben sappiamo essere attraversati i nostri territori e le nostre comunità, l’ascolto, la docile e sollecita disposizione a edificare per la concordia, la cura del prossimo, e vale a dire, letteralmente, di coloro che a noi sono più vicini, sono quei doni preziosi che ci aiutano a comprendere l’importanza della semplicità sulla strada di una società fondata nella carità. Le sfide che attendono la nostra comunità meritano infatti di essere affrontate nella luce della Carità che il Beato Gerardo con la sua vita hanno saputo indicare».