“Vado dove c’è un progetto importante”
Di Quinzio: "Alessandria la mia prima scelta. Se il mister decide, per il Renate ci sono"
“L’Alessandria? La mia prima scelta”. Non ha avuto dubbi, Davide Di Quinzio, quando ha deciso che al Pisa la sua storia era ai titoli di coda: in B, conquistata con il suo contributo, amato dal pubblico, ben inserito nel gruppo, avrebbe potuto godersi la serie cadetta. Invece, ha scelto di rimettersi in gioco, a 30 anni compiuti, e ripartire dalla categoria, la C, che ha vinto due volte, con la Spal e, appunto, a Pisa.
“Il direttore (Fabio Artico, ndr) ha creduto in me fin dall’inizio. E io credo di conoscere bene Alessandria. Da avversario ho capito che piazza è, quali ambizioni ha: non mi sono lascito sfuggire questa opportunità. Vado dove so che c’è qualcosa di importante: non mi sposto mai a caso, scelgo società dove capisco che sono stimato e voluto. L’interesse dei Grigi mi ha fatto molto piacere: sono qua perché sono convinto e contento. A Pisa, è vero, ero dentro il gruppo e qualche spazio me lo sono ritagliato nel girone di andata: la società ha fatto scelte diverse – insiste il centrocampista – e io ho voglia di giocare. Ben felice di farlo in maglia grigia“.
La condizione fisica? “Sto bene, devo trovare il ritmo perché fino ad ora non ho giocato con continuità, ma gara dopo gara arriverò al top”. Di Quinzio si candida per il ruolo più naturale, “ho sempre giocato mezzala sinistra. Mi allargo un po’ e cerco l’uno contro uno. Esterno? Qualche volta a Ferrara con Semplici e, anche, l’anno scorso a Pisa, anche in una partita quest’anno a Perugia. Mi sento mezzala (di piede destro, ndr), ma se mi assegnano altri compiti e posizioni, mi adatto”. Il compagno ritrovato è Eusepi. “Insieme il primo anno a Pisa: un amico, mi piace molto pensare che giochiamo di nuovo insieme”.
Ricordi grigi? “Il cartellino rosso l’anno scorso: ero capitano, l’intervento in area ai danni di Moscardelli mi sembrava rigore netto. Espulso e due giornate di squalifica”. Anche il doppio confronto con il Como, “la sconfitta all’andata, il nostro 2-1 al ritorno, una delle gare in cui il primato dell’Alessandria, netto, ha iniziato a vacillare”.
Due salti dalla C alla B: come si fa a salire? “Serve continuità. E, anche, pazienza: a Pisa, nel mio primo anno, avremmo dovuto stravincere il campionato. Non ci siamo riusciti e, invece, lo abbiamo fatto l’anno scorso, quando, magari, nessuno se lo aspettava. Indispensabili anche tranquillità, lavoro e un ottimo gruppo e una società solida”. Il gruppo dell’Alessandria appena conosciuto come è? “Ottimo, dopo l’allenamento sono rimasto a parlare: mi sono integrato subito, bravi ragazzi e molto motivati. Questo è indispensabile“.
Se Scazzola sabato decide di schierarti, contro il Renate, la tua risposta? ” Sì. Non mi tiro mai indietro: non sono al 100 per cento, ma quando il mister mi chiama, non mi sentirete mai dire di no”.