Festa di Sant’Antonio: la prima giornata dedicata alle Medical Humanities
Lectio magistralis di Roberto Cotroneo. Martedì 14 ?25 anni fa l?emergenza alluvione: come eravamo e cosa è cambiato?
ALESSANDRIA – Con l’iniziativa dedicata alle Medical Humanities si è svolta lunedì la prima giornata dedicata al Santo Patrono dell’Azienda Ospedaliera, Sant’Antonio abate. Dopo i saluti istituzionali delle autorità, la lezione magistrale di Roberto Cotroneo che ha evidenziato il legame tra la cura e la cultura, partendo proprio dal significato delle parole stesse: “Cura intesa come principio estetico di ridare all’organismo l’efficacia perduta; cultura come capacità di capire e leggere la malattia, attraverso la semeiotica medica, principio strettamente collegato alla semiotica come ha evidenziato Umberto Eco”.
A seguire la tavola rotonda sulle Medical Humanities, con le relazioni di Roberta Lombardi, professore ordinario di diritto amministrativo nell’Università del Piemonte Orientale, Patrizia Santinon, dirigente medico Psichiatria Ao Al, Antonella Barbierato, coordinatrice infermieristica Cardiologia Ao Al, Alessandro Provera, avvocato e professore all’Università Cattolica, don Stefano Tessaglia, cappellano Ao Al con la moderazione di Antonio Maconi, responsabile dell’Infrastruttura Ricerca Formazione Innovazione Ao Al. Una sessione finalizzata ad illustrare le esperienze di Medical Humanities con una finalità unica e condivisa da tutti gli operatori: “non siamo qui per il paziente ma con il paziente”. Proprio loro sono i protagonisti del concorso “Racconto la mia cura” di Medicina Narrativa, presentato durante l’incontro, presieduto da Cotroneo e con una giuria composta da numerosi professionisti aziendali e non solo.
Grande la partecipazione dei cittadini che hanno voluto festeggiare insieme ai professionisti aziendali e agli studenti il Santo Patrono, e delle istituzioni: il vicesindaco di Alessandria Davide Buzzi Langhi, il sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi, il consigliere regionale Domenico Ravetti, il prorettore dell’Università del Piemonte Orientale Roberto Barbato, il direttore del Disit dell’Upo Leonardo Marchese. Tutti hanno affermato il ruolo fondamentale dei professionisti dell’Azienda Ospedaliera al servizio della salute della comunità. In particolare, Buzzi Langhi ha ringraziato sia gli operatori che i volontari, sottolineando inoltre la collaborazione tra le istituzioni, che ha permesso di raggiungere l’obiettivo del Corso di Laurea di Medicina ad Alessandria e che ha consentito l’avvio del percorso Irccs, definito da Riboldi un progetto stimolante e di risposta alla tragedia dell’amianto, accanto alla consolidata collaborazione con l’Università. Concetto ribadito da Barbato, che ha ricordato come la sinergia sempre più forte tra Ospedale e Università sia finalizzata alla produzione di un positivo impatto sul territorio in termini di cultura e di cura, intesa come risposta ai bisogni dei pazienti.
Al termine dei lavori la visita alla mostra Cura, Ambiente, Cultura: trasmissione del sapere nel fondo antico dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, aperta fino al 24 gennaio nella Biblioteca Biomedica (dalle 8.30 alle 16.30).
Martedì 14 gennaio
Salone di Rappresentanza, via Venezia 16
L’Ospedale 25 anni dopo l’alluvione
ore 16.00
Saluti della Direzione Generale
Saluti delle Autorità
ore 16.15
25 anni fa l’emergenza alluvione: come eravamo e cosa è cambiato
Moderatori
Massimo Desperati, direttore medico dei Presidi Ospedalieri Ao Al
Antonio Maconi, responsabile Infrastruttura Ricerca, Formazione Innovazione Ao Al
Relatori
Dante Ferraris, coordinatore Protezione Civile Alessandria
Massimo Brusasco, giornalista Il Piccolo
Piero Bottino, giornalista La Stampa
Ketti Porceddu, giornalista Telecity
Claudio Pesce, architetto già Ufficio Tecnico Ao Al