Diritti dei lavoratori e futuri possibili per le nuove generazioni
Martedì 14 gennaio a Cultura e Sviluppo l'incontro con la professoressa di Sociologia Vincenza Pellegrino e l'attivista sindacale sociale Aboubakar Soumahoro
ALESSANDRIA – Nella prima conferenza del 2020 dell’Associazione Cultura e Sviluppo, che costituirà anche un momento formativo per gli studenti del Progetto Giovani, si coniugherà il tema dei diritti dei lavoratori con quello dei futuri possibili delle nuove generazioni. La complessità dei problemi che saranno affrontati richiede un’alleanza tra discipline diverse, ripensando la realtà in gioco, a partire dal mondo del lavoro e dalle relative politiche che lo regolano, per arrivare a ragionare di futuro e della sua dimensione di ricerca collettiva.
Martedì 14 gennaio alle 19 (con pausa buffet alle 20,30 e termine alle 22,30) si terrà la conferenza Umanità in rivolta e futuri possibili con Aboubakar Soumahoro e Vincenza Pellegrino. Modereranno l’incontro Rosmina Raiteri, psicopedagogista, esperta in intercultura e Marco Madonia, responsabile del Progetto Giovani.
Sui temi del libro Umanità in rivolta. La nostra lotta per il lavoro e il diritto alla felicità (ed. Feltrinelli, 2019) interverrà il suo autore. Aboubakar Soumahoro, attivista sindacale sociale che difende i diritti di tutti i lavoratori, è arrivato dalla Costa d’Avorio più di vent’anni fa e si è laureato in sociologia, con una tesi su Di Vittorio. Il volume è un manifesto “che riempie un vuoto del dibattito politico italiano perché dice in modo chiaro e forte che, per non rinunciare al diritto alla felicità, il nostro paradigma economico deve cambiare”. Attraverso il racconto di storie di lavoratori italiani e stranieri, sono analizzati i dispositivi “che hanno contribuito a mettere in atto un processo di disumanizzazione che si è consolidato negli ultimi anni… La soluzione alla disumanizzazione non può prescindere dalla costruzione di una coscienza collettiva, profondamente radicata nei valori umani orientata alla trasformazione della società e capace di tramandarsi di generazione in generazione”.
Il volume Futuri possibili (ed. Ombre Corte, 2019) di Vincenza Pellegrino, professoressa associata di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso l’Università di Parma, dove insegna Politiche Sociali e Sociologia della Globalizzazione, affronta il tema del futuro come “prodotto culturale”, ossia come insieme di rappresentazioni su quanto potrà accadere domani, e in particolare sulle possibilità di miglioramento della condizione umana. È questa, oggi, una sfida non da poco. “La narrazione del Progresso, che aveva accompagnato le generazioni precedenti, appare sempre meno credibile, ma ciò non vuol necessariamente dire che le aspirazioni a un futuro migliore per tutti (e non solo per sé) siano perdute. Piuttosto vanno ricercate in forme nuove, e la rimozione dal dibattito pubblico è in questo senso un sintomo di una specifica dinamica politica. La nostra epoca è oggi uno specifico terreno di lotta fra forme di futuro moderne agonizzanti e nuove forme di futuro, di lotta tra ciò che è ‘probabile’ e ciò che è ‘possibile’”.