“Spese superflue per il Comune: necessaria la copia di una statua?”
Botta e risposto tra opposizione e maggioranza
ALESSANDRIA – A chiederselo e a domandarlo direttamente alla giunta di Palazzo Rosso con una interpellanza sono i consiglieri comunali del M5S, Michelangelo Serra e Francesco Gentiluomo. “Spese superflue, in un anno di difficoltà per le casse del Comune: vorremmo capire perché queste scelte”.
Il riferimento è all’impegno, con determina di dicembre 2019, di una cifra di 6868,60 euro “per il rilievo, modellazione e riproduzione 3d della colonna con soprastante statua raffigurante la lupa capitolina affinché venisse collocata in luogo idoneo, nell’area compresa tra il ponte Tiziano e la rotatoria di via G. Bruno, da intitolarsi ‘Piazza Alba Iulia’ affidandola alla ditta Histories srl di Trescagni, Catania”. I pentastellati chiedono il “perché” di questa spesa, ma anche perché affidarsi ad un’azienda del catanese – pur comprendendo lo spirito di amicizia che ci unisce con la città di Alba Iulia, gemellata al nostro comune e la volontà di creare una copia per esterni della suddetta scultura accettata in dono nel 2010 – anziché ad una del nostro territorio. Questa somma si aggiunge ad un’altra, di 25000 euro per il restauro della Sfera terrestre dell’autore padre Pietro Maria da Vinchio da esporre nel ‘Borsalino Museum’.
“Erano necessarie? Quale è la ratio di spesa di queste cifre? – chiedono i 5 stelle – Visto che nel piano di riequilibrio e nel bilancio previsionale 2019 sono stati tagliati numerosi servizi importanti per i cittadini quali le opere straordinarie di manutenzione stradale, i servizi di trasporto e le agevolazioni per i disabili, la decurtazione ai fondi per la biblioteca ed al settore cultura, la possibilità di investire nella riapertura del teatro comunale e nel contempo ridotti tutti i contratti in essere con i fornitori esterni del comune creando una situazione di particolare disagio per i cittadini”.
Fioccano commenti
Ancora prima di ottenere risposte dall’amministrazione comunale, in Consiglio, all’interpellanza la discussione si è accesa sui social. Il post di Serra sulla sua pagina Facebook ha scatenato commenti sia da esponenti della giunta e della maggioranza che di consiglieri di minoranza, oltre che di comuni cittadini. “Questa mi sembra veramente una polemica fuori luogo. Poi se bisogna attaccarsi a tutto allora non serve né confrontarsi né discutere – scrive l’assessore Paolo Borasio – Leggendo la determina mi sembra tutto chiaro. C’è stata una donazione da parte della città gemellata di Alba Julia di una colonna di assoluto pregio che verrà collocata a palazzo Rosso. Visto che esiste una piazza dedicata ad Alba Julia si è deciso, previo parere favorevole della Soprintendenza, di metterne una copia nel piazzale a testimonianza dell’amicizia tra le due città”. Aggiungendo “che la colonna giaceva nei magazzini di via san Giovanni Bosco da tanti anni. Era stata donata da Alba Julia per essere messa nella piazza dedicata a tale città. Poi la soprintendenza aveva bloccato tale operazione perchè essendo una colonna di epoca romana non avrebbe potuto stare all’aperto”.
“Voglio sentire dal sindaco perché ha tagliato dal bilancio 2019 qualunque cosa e poi spende soldi in questo modo. I cittadini si incavolano e meritano delle risposte pubbliche” è stata la replica dell’esponente 5 Stelle che ha presentato interpellanza.
Diverso il dialogo con l’esponente del Pd, Rita Rossa: “Non ho posto l’accento sulla validità di tale operazione anche se riportare la colonna fuori dai magazzini non comporta in automatico la realizzazione di un finto manufatto per 8000 euro! Se questa esigenza era irrinunciabile, priorità che non vedo, si poteva incaricare, almeno, una realtà del territorio. Perché è stata scelta proprio una ditta di Catania? Qui – nata grazie al Pisu – c’è il Fab-Lab…”. Qualcuno ha fatto notare che la strumentazione in possesso della realtà alessandrina non è idonea ad un lavoro di rilievo e riproduzione in 3d di quelle dimensioni, ma allo stesso tempo il dubbio sulla scelta viene sottolineato anche da Serra. “Ci sono realtà che fanno questi lavori a Milano. Qualcuno mi dice che forse c’è anche a Valenza….comunque aspetterò dettagli e risposte”. Persino lo stesso Emanuele Locci, intervenuto come diretto interessato (“sono stato io a farla cercare nel 2017 perché i donatori giustamente volevano sapere che fine avesse fatto”) solleva perplessità sulla scelta dell’azienda dall’altra parte dell’Italia.
“Per quanto riguarda la scelta della ditta credo che sia compito del dirigente e non certo dell’assessore o del sindaco. Ciò premesso mi ha scritto l’ingegner Riccio che ha visionato solo ditte presenti sul Mepa specializzate in tale attività”. Erano 4 e si è scelta quella che ha presentato il preventivo più completo ed economico, sembra.