Ilva, ok del tribunale alla proroga per l’altoforno 2
I giudici del riesame hanno accolto il ricorso dei commissari: l?altoforno 2 dell?acciaieria pugliese non rischia più lo spegnimento
TARANTO — Una buona notizia per l’Ilva dal tribunale di Taranto: i giudici del riesame hanno accolto il ricorso dei commissari straordinari e l’altoforno 2 dell’acciaieria pugliese non rischia più lo spegnimento. I magistrati hanno concesso più tempo per adeguare l’impianto e metterlo in sicurezza: in quel reparto, nel 2015, un operaio era morto dopo essere stato investito da una fiammata mista a ghisa incandescente.
Il giudice Francesco Maccagnano lo scorso 10 dicembre aveva detto “no” alla proroga dell’utilizzo, nonostante la Procura avesse dato l’assenso. Era quindi cominciate le operazioni di spegnimento dell’altoforno, contro cui i commissari avevano fatto ricorso. Il tribunale del riesame ha dato ragione all’Ilva: ora ci sono altri 14 mesi di tempo. L’intervento prevede sei nuove macchine per i due campi di colata con un investimento complessivo di circa 11 milioni di euro.
Con il blocco del n. 2, lo stabilimento Arcelor Mittal di Taranto avrebbe funzionato solo con due altiforni, l’1 e il 4. Il 3 è stato definitivamente spento nel 1994, l’1 nel 2012 (ma è stato rifatto e ora è nuovamente in funzione) e il 5 nel 2015, senza una prospettiva di riavvio. Gli altiforni di Taranto forniscono l’acciaio che viene lavorato negli stabilimenti di Genova Cornigliano e di Novi Ligure.