L’oroscopo del lavoro: così andrà il 2020…
Prospettive semiserie sull'anno che verrà
Il mio oroscopo dice che il 2020 sarà l’anno della svolta, che sono in arrivo novità finalmente positive, che avrò forse un lavoro stabile. Solo che da gennaio ad aprile Saturno in opposizione a Mercurio potrebbe creare qualche contrattempo. Da maggio, poi, un Giove dissonante rischierà di intralciare i cammino verso la meta. Si tratta solo di avere ancora un po’ di pazienza. A settembre, finalmente, Marte in trigono con la Luna determinerà il successo tanto attesto.
Quindi, se tutto va per il verso giusto l’autunno, potrò finalmente lasciare il mio lavoro di fattorino di pizze a 3 euro a consegna per un lavoro più stabile in un grande magazzino logistico, dove un sistema smista gli ordini calcolando i tempi di reperimento e confezionamento merci, sotto l’occhio attento di un caporeparto che verifica la durata delle pause per andare in bagno.
Ad agosto, comunque, c’è la stagione di raccolta degli ortaggi in valle Scrivia, dove qualche cooperativa disposta a assumermi a 2 euro all’ora la trovo di sicuro. Sempre in attesa del posto fisso nel magazzino. Devo solo stare attento a non iscrivermi per sbaglio al sindacato minoritario, che altrimenti rischio il licenziamento. Ho una laurea in giurisprudenza, mica in agraria, conosco i miei diritti. Certo, non si sa mai, una giusta causa, volendo, per lasciarmi a casa, i datori di lavoro la trovano sempre.
Ho pensato anche a richiedere il reddito di cittadinanza. A fregarmi è però il reddito Isee, con quella casa ereditata dai miei nonni due anni fa. La casa è da ristrutturare e attualmente inabitabile a causa di una frana. Ma ce l’ho, lo dicono le carte, mannaggia. Un po’ è anche colpa mia, lo ammetto: il praticantato nello studio dove – bontà loro – prestavo servizio dodici ore al giorno senza compenso, l’ho lasciato, attirato dalla promessa dei lauti introiti come fattorino. Me lo aveva detto il mio amico, medico precario che, se avessi tenuto duro, prima o poi mi avrebbero confermato come praticante in prova, a compenso forfettario. Ma ho voluto scommettere sulla Gig economy.
Lui ora, fortunello, ha un contratto di sei mesi come internista a Gravellona Toce. Il viaggio quotidiano di un’ora e mezza non è agevole, dice, ma quando non piove o non c’è nebbia, è una passeggiata. A ripensarci, se sapessi un po’ meglio l’inglese, un lavoro come lavapiatti in un pub di Londra… Ah no, ora che c’è la Brexit, rischierei di non ottenere un permesso di soggiorno. E se fosse vero che ‘l’anno bisesto è un anno funesto’? Ho capito, anche quest’anno si stava meglio quando si stava peggio.