Ex Ilva, sull’altoforno decide il tribunale
Ricorso al tribunale del riesame di Taranto per l?istanza di proroga all'utilizzo dell?altoforno 2
NOVI LIGURE — Sarà discusso oggi il ricorso presentato dai commissari governativi dell’Ilva al tribunale del riesame di Taranto. In primo grado, il giudice ha respinto l’istanza di proroga di utilizzo dell’altoforno 2 dello stabilimento pugliese. L’impianto venne sequestrato nel giugno 2015 dopo la morte di un operaio per un incidente. Venne poi dissequestrato a patto che venisse automatizzato il sistema di colata: cosa che però non è avvenuta. Quindi il giudice ha stabilito lo spegnimento dell’altoforno, ordinando al custode giudiziario di «assicurare che a partire dal 14 dicembre 2019 l’altoforno 2 non sia utilizzato».
Per ragioni di sicurezza l’impianto sta mantenendo un livello minimo produttivo di 4.800 tonnellate al giorno, ma dall’8 gennaio in poi, come spiegato dal custode giudiziario, «le modifiche impiantistiche che saranno implementate non consentiranno la successiva ripresa del normale esercizio». Per questo per i commissari è importante riuscire a bloccare lo spegnimento.
Col blocco, lo stabilimento Arcelor Mittal di Taranto funzionerà solo con due altiforni, l’1 e il 4. Il 3 è stato definitivamente spento nel 1994, l’1 nel 2012 (ma è stato rifatto e ora è nuovamente in funzione) e il 5 nel 2015, senza una prospettiva di riavvio. Gli altiforni di Taranto forniscono l’acciaio che viene lavorato negli stabilimenti di Genova Cornigliano e di Novi Ligure.