Provincia, in vendita la caserma dei carabinieri
Palazzo Ghilini approva il bilancio: mai così ridotto. Per sistemare i conti in vendita anche la caserma dei carabinieri di Novi
ALESSANDRIA – La Provincia schiaccia sul piede dell’acceleratore per vendere i ‘gioielli di famiglia’ e salvare il bilancio. Dalle prime aste per la vendita di immobili, Palazzo Ghilini conta di incassare 3,6 milioni di euro; 12 milioni arriveranno dalle sanzioni per la violazione del codice della strada. Si risparmia sul personale: «entro fine anno andranno in pensione 20 persone. Il numero totale in organico sarà di 281 unità, mai così basso. Ma dal punto di vista organizzativo rappresenta un problema», spiega il presidente Gianfranco Baldi, insieme al dirigente Gianalfredo De Regibus durante il consiglio provinciale, convocato per l’approvazione del bilancio pluriennale di previsione 2020-2022.
Il documento ricalca quello di riequilibrio, approvato lo scorso aprile, con il quale la Provincia ha avuto accesso al fondo di rotazione, un maxi prestito di 8 milioni da restituire in dieci anni. La prima rata è stata inserita nel bilancio 2020.
Tra le entrate sono inseriti i proventi che deriveranno (ci si augura) dalla vendita del patrimonio: «Entro la fine dell’anno partiranno le aste per collocare sul mercato i primi lotti alienabili. Altrimenti saremo nel baratro», dice Baldi. La somma prevista è di 3,6 milioni.
Sul mercato saranno collocati, tra gli altri, la ex colonia di Caldirola e l’appartamento di via Savonarola sede dei carabinieri del Noe. Poi toccherà alla caserma dei Carabinieri di Novi e all’ex caserma di corso Cento Cannoni ad Alessandria.
Una cifra considerevole, 12 milioni di euro, dovrebbe arrivare dalle sanzioni per la violazione del codice della strada. A questa si aggiungono altri 2,5 milioni di multe pregresse e mai incassate, la cui riscossione è stata affidata alla Ica. Cresce il fondo dei crediti di dubbia esigibilità, che arriva a circa 30 milioni di euro: «un caso anomalo, la somma rappresenta circa un quinto dell’intero bilancio», sottolinea il consigliere Domenico Miloscio, annunciando il voto di astensione dell’opposizione.
Resta il nodo cruciale di un ente riformato a metà dopo la legge Del Rio e che non ha incassi propri diretti: «se non cambieranno le norme, tanto vale arrendersi e consegnare la chiavi al Prefetto», conclude il presidente Baldi.
Il bilancio previsionale 2020-22 ha anche passato vaglio dell’assemblea dei sindaci, riuniti nell’auditorium del Marengo Museum.