Ex Ilva, la trattativa va avanti in attesa del tribunale
Fino a fine gennaio tregua tra azienda e commissari per trovare un accordo. Il 30 dicembre il riesame decide sull'altoforno
NOVI LIGURE — La settimana scorsa i commissari straordinari dell’Ilva hanno firmato un accordo con Arcelor Mittal. Il documento prevede la sospensione del contenzioso: in tribunale era infatti prevista la prima udienza sul recesso della multinazionale franco indiana dal contratto di acquisizione degli stabilimenti. Le parti si sono date tempo fino al 31 gennaio per trovare un’intesa sul nuovo piano industriale. Come noto, Arcelor Mittal ne ha proposto uno che prevede 4.700 esuberi, dichiarato inaccettabile da governo e sindacati.
La bozza di accordo ora prevede la partecipazione dello Stato nel capitale dell’ex Ilva, l’investimento in tecnologie a minore impatto ambientale e nuovi livelli occupazionali sulla base di intese che dovranno essere negoziate con i sindacati. Una previsione che ha fatto storcere il naso alle organizzazioni dei metalmeccanici, secondo cui l’unico accordo valido è quello del settembre 2018, che sanciva la riassunzione nel 2023 dei lavoratori rimasti in capo all’amministrazione straordinaria di Ilva.
Più che una vera e propria bozza di accordo, il documento firmato da Arcelor Mittal e commissari sarebbe una tregua, grazie alla quale l’udienza sul recesso dal contratto di acquisizione è stata posticipata al 7 febbraio dell’anno prossimo. È attesa intanto un’altra udienza, quella del 30 dicembre al tribunale di Taranto: quel giorno il riesame deciderà se concedere una proroga ai lavori di messa in sicurezza dell’altoforno 2, di cui attualmente è in corso lo spegnimento su ordine del giudice. Un “no” da parte del riesame potrebbe avere conseguenze pesanti, sia dal punto di vista operativo (rimarrebbero in funzione solo gli altoforni 1 e 4) sia sul fronte della trattativa, perché causerebbe nuovi esuberi.