Amici di Luca e Rotaract insieme per i bambini della Guinea
Donato un apparecchio all?ospedale di Comura, in Guinea Bissau. Ma i progetti realizzati sono molti di più
GAVI — È arrivato a destinazione in Guinea Bissau il cardiopocket per elettrocardiogramma acquistato dall’associazione Amici di Luca in collaborazione con il Rotaract Gavi-Libarna. L’apparecchio a breve verrà consegnato ai Frati Francescani del luogo e sarà donato all’ospedale di Comura: servirà a curare bambini di tutte le età.
L’associazione Amici di Luca opera in numerosi paesi africani aiutando le persone nei loro luoghi d’origine con piani di lavoro biennali. È stata fondata dai coniugi Cuffari, Lino e Maria Pia, a seguito della perdita nel 2004 del loro unico figlio, Luca, a soli 21 anni.
Luca faceva volontariato della Croce Verde di Arquata Scrivia e nella Croce Rossa di Gavi. In più, aiutava anche i poveri. L’associazione nasce proprio perché i suoi genitori hanno voluto continuare quello che aveva cominciato lui. Le opere realizzate sono tante: da un pasto al giorno per 250 bambini nello Zambia, alla realizzazione di un acquedotto a El Salvador, alla sala operatoria di Kayongzi in Burundi, al panificio a Dar Es Salam in Tanzania, al completamento di una scuola in Guinea Bissau nella località di Canchungo. Ora hanno appena finito di realizzare un pozzo che fornisce acqua a 700 persone e stanno realizzando una gelateria/caffetteria a Bissau che sarà completata nel 2020.
La raccolta fondi per l’associazione Amici di Luca fa parte del progetto “Rotaract for sustainable future” a cui attualmente hanno aderito 133 club in tutto il mondo. L’obiettivo del progetto è di mettere in campo le idee dei giovani per salvare il pianeta e chi ci vive. Come logo è stata scelta una lampadina con all’interno il pianeta Terra: «La lampadina perché da sempre è il simbolo delle idee e saranno proprio le idee più coraggiose, più dirompenti, quelle semplici e piene di speranza a cambiare il mondo. Dentro il bulbo c’è il pianeta Terra, questa nostra casa che stiamo tristemente devastando. È il simbolo di un pianeta che lotta, dei cambiamenti in atto, di una situazione a cui vogliamo dire stop», spiegano i ragazzi del Rotaract.