Templari: verità e falsi miti in un libro
Uscito qualche giorno fa il saggio scritto da Simonetta Cerrini con Franco Cardini
OVADA – Un viaggio in un museo virtuale dove a “parlare” saranno gli oggetti. È questa la chiave adottata da Franco Cardini, storico e esperto di crociate, e dalla studiosa Simonetta Cerrini nel loro libro “Storia dei templari in otto oggetti” pubblicato la scorsa settimana con Utet. Chi erano veramente i templari? Dimenticate i racconti romanzati o le trasposizioni cinematografiche. Il volume fa luce su aspetti storici e reali che poco hanno a che fare con l’immaginario comune.
Erano una setta massonica o vicina alla massoneria? «È un falso – spiega Cerrini – L’ordine, che prende il suo nome perché residente nel Tempio di Salomone a Gerusalemme, appartiene al medioevo quindi ad un epoca antecedente la massoneria». Nasce infatti nel 1120. «Altro falso storico -aggiunge l’autrice- è la convinzione che l’ordine fosse dedito alla ricchezza e sanguinario in battaglia; nulla è più lontano dalla verità, i templari erano un ordine religioso e i loro principi fondanti erano castità, povertà ed obbedienza. La loro filosofia era molto vicina alla regola benedettina “ora et labora”. L’unica differenza è che il loro lavoro era quello di combattere». Dovevano farlo in modo “nobile” senza infierire sul nemico, evitando spargimenti di sangue inutili e senza nutrire rabbia; gesti e parole dovevano essere pacati e gentili.
Fra gli otto oggetti citati nel libro vi è un cucchiaio custode del codice di comportamento nei confronti di cibo e persone. I primi ad accomodarsi a tavola erano i poveri ai quali i religiosi dovevano lasciare parte delle loro porzioni con un aspetto gradevole per non ledere la dignità degli indigenti. I templari mangiavano in due nello stesso piatto in modo da controllarsi a vicenda e scongiurare il digiuno. Forse questo aneddoto ne spiega la ragione.