“Che gioia il gol dedicato a Cambiaso. La vittoria è per lui”
Arrighini: "A Crema mi sono vergognato per la prestazione. La società si è fatta sentire"
Il videomessaggio è arrivato anche a loro. Soprattutto a loro, ai compagni di squadra, allo staff. Un “Forza Grigi” deciso e convinto, quello di Andrea Cambiaso. “Un ragazzo importantissimo per noi: in settimana lo abbiamo sentito, l’operazione è andata bene e lo aspettiamo presto. Nello spogliatoio ci siamo detti che chiunque avesse segnato avrebbe mostrato la sua maglia. E’ toccato a me – racconta Andrea Arrighini – e sono stato felicissimo: per aver ritrovato il gol e per poterlo dedicare a Cambiaso, mostrando la sua maglia“.
Una maglia, la numero 20, che tutta la squadra ha portato sotto la Nord a fine gara: nelle mani di Chiarello, ma idealmente di tutti, “perché questo successo è per lui e siamo orgogliosi di poterlo dedicare ad una ragazzo che ha dimostrato il suo grande valore“. L’immagine di un gruppo unito: sotto la curva vanno tutti, anche Gilli e Eusepi con le stampelle, e c’è quella divisa grigia numero 20. Si riparte dal derby – “questa vittoria, insiste Arrighini, per noi deve essere un punto di partenza” – con una compattezza di gioco, di testa e di cuori, che deve diventare, sempre più, un punto di forza.
Le qualità morali sono grandi, raro sentire una autocritica come quella di Arrighini. “Sono sincero: domenica scorsa, dopo Crema, mi sono vergognato per la mia prestazione. Ci sta di perdere, ma soprattutto noi un po’ più vecchietti dobbiamo sempre dare qualcosa in più. Contro la Pergolettese era mancato: con tutto il rispetto per l’avversario, non è ammissibile annullarci per un’ora. Personalmente ci tenevo a riscattarmi, e il gol è il coronamento di una settimana fatta bene”.
Con una spinta anche dall’esterno dello spogliatoio. “Ci siamo compattati. La società ci ha dato una buona scossa, come è giusto che sia nel momento che si stava vivendo. Si è fatta sentire. Dovevamo dare risposte: a noi stessi, alla società, ai tifosi che vanno riconquistati. Abbiamo messo in campo tutto e portiamo a casa una vittoria con il cuore: ci voleva, la strada è quella giusta, adesso andiamo a Gozzano a vincere per finire bene l’anno e lavorare nella pausa per recuperare compagni che ci stanno mancando”.
Ha funzionato anche la tattica. “Abbiamo studiato bene la Pro Vercelli. Sapevamo che avremmo potuto metterli in difficoltà attaccando gli spazi con palloni dai nostri mediani. Abbiamo sfruttato la prima opportunità, avremmo potuto raddoppiare nella ripresa, sia Chiarello, sia il sottoscritto”.
Dopo il rigore della Pro Vercelli un po’ di timore di essere rimontati? “Un po’ di paura è naturale: negli ultimi 40 giorni siamo andati spesso in vantaggio, ma alla prima occasione ci facevamo raggiungere e ci sfaldavamo. Oggi si è visto che avevamo qualcosa in più: anche se l’azione del loro rigore poteva essere evitata, sono stato sempre convinto che questa partita l’avremmo portata a casa. Anzi, a proposito di rigore, l’intervento su di me meritava il penalty: l’arbitro mi ha detto che ho accentuato, ma io sono davanti all’avversario, pronto a tirare, e lui mi tocca il piede”