Genitori vicini alle operatrici: “Pronti a non pagare a gennaio”
I sindacati: ?O mercoledì ci rassicurano sulle assunzioni entro fine anno o presidi e scioperi?
ALESSANDRIA – Il rischio è che il personale di uno dei servizi più importanti per una città, quello degli asili nido e scuole dell’infanzia comunali, incrocino le braccia e scendano in piazza. E di conseguenza che il servizio alle famiglie e ai bambini alessandrini si blocchi. Questo è lo scenario paventato non solo dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil per quanto riguarda i lavoratori del mondo della scuola, ma anche di alcuni genitori, che sostenendo l’operato di maestre e educatrici, e attaccano invece l’amministrazione comunale (in qualità di gestore del servizio) arrivando a dirsi pronti a “non pagare le rette di gennaio per un servizio promesso e ormai completamente disatteso”.
Sono alcuni genitori delle bambine e dei bambini dell’asilo nido comunale ‘Arcobaleno’ che hanno deciso di far sentire la propria voce. “Lo scorso 29 novembre era stato proclamato lo stato di agitazione da parte delle educatrici a causa, avevano sottolineato i sindacati, delle troppe ore di straordinario svolte, del sistematico spostamento del personale e dei continui accorpamenti di sezioni. Tutto questo ha chiaramente generato un peggioramento del servizio, di certo non a causa delle operatrici ma di chi non sta risolvendo il problema”. Che proseguono: “: alcuni servizi non sono partiti come il corso di acquaticità che sarebbe dovuto iniziare a settembre-ottobre nella piscina interna alla struttura che ora è lasciata a sé stessa senza manutenzione. Altri servizi sono rimasti in sospeso nonostante la buona volontà e la professionalità delle educatrici e chi ci sta perdendo in questa situazione sono i nostri bimbi e le nostre bimbe. In questo contesto precario con continui spostamenti di personale per tappare i buchi ed educatrici costrette a turnazioni non convenzionali il progetto educativo per i nostri bambini e bambine ha subito dei rallentamenti. Il Comitato di gestione che è un organo fondamentale di gestione del funzionamento del nido non si è riunito in questi primi mesi dell’anno scolastico. Tutto questo mina il diritto dei nostri bambini e delle nostre bambine ad avere un percorso educativo adeguato”.
“La situazione si è tinta di assurdo quando le coordinatrici degli uffici comunali hanno dovuto lasciare la scrivania per indossare nuovamente le vesti di educatrici dopo diversi anni, lasciando le pratiche bloccate. Tra le pratiche accantonate sulla scrivania c’è il bonus nido regionale che avrebbe dovuto sollevare le famiglie dall’ingente onero della retta del servizio nido tra le più care d’Italia”.
Giovedì 12 dicembre la prima azione forte: l’assemblea sindacale del personale dei nidi e delle materne comunali ha fatto iniziare il servizio alle ore 11. “Per la prima volta noi famiglie abbiamo subito un disagio enorme dovendo chiedere ore di permesso o giorni di ferie. Questo ci ha fatto aprire gli occhi sulla situazione assurda che si è creata e desideriamo esprimere fortemente la nostra vicinanza e il nostro sostegno alle educatrici, la loro battaglia è oramai diventata anche la nostra”.
Ora l’attesa: il 17 dovrebbe riunirsi a Roma la commissione per dare l’ok all’assunzione di 7 unità, come era stato annunciato anche dall’assessore comunale Silvia Straneo: 5 maestre e 2 operatrici. Visto che ad oggi nei quattro nidi e tre scuole d’infanzia sono impiegati 31 educatrici, 20 collaboratrici e tre coordinatrici: devono occuparsi di 280 bambini. Poi ci sono le malattie… e quindi tante ore di straordinario a copertura dei colleghi. Così anche da parte dei sindacati, al termine dell’assemblea sindacale, è arrivato l’ultimatum: “o mercoledì si sblocca e ci rassicurano sulla procedura delle assunzioni entro fine anno. Oppure il 2020 partirà con una serie di presidi e scioperi”. La prima manifestazione potrebbe già essere a ridosso di Natale, il 23 dicembre.