In vista dell’Eternit-bis l’appello di Afeva: Schmidheiny non merita sconti
Il gup dovrà decidere su rinvio a giudizio ed eventuale imputazione del magnate svizzero
CASALE – il 14 gennaio è la data fissata per l’udienza preliminare del maxi processo Eternit-bis per 400 morti causate dall’amianto a Casale. Si tratta di episodi diversi da quelli oggetto del precedente processo, terminato dopo due condanne con la prescrizione. I parenti delle vittime coinvolti in questo processo sono 1500. In sede di udienza preliminare il gup deciderà sul rinvio a giudizio del magnate svizzero Stephan Schmidheiny, ultimo proprietario dell’Eternit vivente. Nella stessa sede di udienza preliminare, il gup deciderà gli eventuali capi di imputazione.
In merito commenta il presidente di Afeva Giuliana Busto: «L’accusa di omicidio volontario è sicuramente molto grave, perché gravi sono i fatti e le responsabilità di chi li ha provocati: scorrere le pagine dell’imputazione formulata dalla Procura, rileggere uno ad uno i nomi di quattrocento cittadini e operai uccisi dall’amianto significa ripercorrere un pezzo doloroso della storia della nostra città, con cui è necessario ancora oggi fare i conti, in attesa di una decisione che finalmente dichiari, una volta per tutte, la colpevolezza di Stephan Schmidheiny. Sarà compito del Giudice dell’Udienza preliminare stabilire se questo processo potrà proseguire con questa impostazione accusatoria o se riqualificare i fatti in omicidio colposo, con conseguente prescrizione dei casi più risalenti nel tempo. Qualsiasi sarà la decisione, Afeva – già parte civile nell’udienza preliminare a Torino – sarà al fianco delle vittime, per fornire assistenza ai propri iscritti nella costituzione di parte civile. Fin da subito i consueti canali dell’associazione (0142336817, vertenzamianto@gmail.com, afevagiustizia@gmail.com) sono quindi a disposizione di chi abbia letto il nome di un proprio caro negli annunci pubblici. Sappiamo che oggi molti nostri concittadini, per i motivi più vari, possono avere qualche dubbio sulla possibilità (o sull’opportunità) di prendere parte al processo; l’invito che rivolgiamo è a consultarsi con i nostri uffici – come sempre a disposizione di tutti gratuitamente – per prendere una decisione più informata possibile. Stephan Schmidheiny non merita sconti… e non saremo certo noi a fargliene!».