Cambiaso suggerisce, Eusepi segna. Ma si fatica troppo
Positivo il rientro di Casarini. In mezzo si paga la fatica di chi non si ferma mai
La gara delle conferme. Il Siena è la squadra che ha vinto più partite di tutti nell’ultimo quarto d’ora: sono nove, con quella di oggi al Moccagatta. L’Alessandria, invece, ha buttato via troppi risultati nei finali. Una situazione in cui pesa, sicuramente, anche il numero superiore di scelte per i cambi, di uomini e di atteggiamento tattico, che Dal Canto ha rispetto a Scazzola
VALENTINI – Quasi assolto: sicuramente per il primo gol, imparabile, in parte anche per il secondo. Un po’ meno per il terzo. Certo è che quando gli avversari tirano in porta quattro o cinque volte e segnano tre, qualche colpa c’è: 5.5
DOSSENA – Energico: anche molto, sulle palle alte. Qualche anticipo non perfetto riconsegna il possesso agli avversari, ma c’è sempre maggiore autorità nelle sue giocate. Meglio nella ripresa, quando prova anche ad aprire il gioco: 6.5
COSENZA – Nervoso:non è il solo (vedi Eusepi, che rischia anche lui molto), reazione senza senso tanto più per un fischio a favore. Nella ripresa spazza via i pochi palloni che arrivano dalle sue parti e va anche a colpire di testa (rimediando una gomitata non vista): 6
SCIACCA – Determinante: Fra i più lucidi nel primo tempo, ci mette sempre il piede e nella ripresa aiuta la squadra a stare alta, andando anche in sovrapposizione. Cala nel finale: l’errore sulla ripartenza inizia in mezzo, ma è a lui che Guidone prende il tempo: 5.5
CAMBIASO – Ispirato: nel primo tempo fa fatica anche lui, perché dalla sua parte agisce quel corridore di Migliorelli, anche se è protagonista di un paio di recuperi nella sua area ed è suo il passaggio a Chiarello da sfruttare meglio. Nella ripresa alza il ritmo, mette la palla giusta per il pareggio, è fra gli ultimi ad arrendersi anche quando il punteggio è compromesso: 7
CHIARELLO – Nascosto: per quasi tutto il primo tempo si vede poco, perché fatica a fare ciò che dovrebbe, giocare tra le linee, spesso chiuso anche da Vassallo, con il contributo di Arrigoni. Ha una opportunità nel finale del primo tempo ed è in posizione regolare anche se gli fischiano il fuorigioco, ma comunque calcia sul portiere: 5.5
SARTORE – (dal 13’st) Impegnato: Entra con la testa e il passo che servono, serve un paio di palloni giusti ad Arrighini, sfiora anche il 2-2 prima di subire l’1-3. Discrete accelerazioni, anche se con qualche pallone gestito non come si dovrebbe: 6
SULJIC – Affaticato: a forza di chiudere e anche provare a ripartire, e di farlo, in pratica, dalla prima giornata a tempo pieno, accusaun po’ di fatica e minore lucidità. Le conseguenze su un centrocampo già obbligato, che avrebbe bisogno di tutta la sua sostanza, alla lunga si sentono: 6
CASTELLANO – Chiuso: Volontà e impegno da vendere, efficacia un po’ meno. Nel primo tempo fatica a rompere il gioco dei bianconeri, che spesso lo chiudono nella gabbia del loro palleggio intelligente. Alza la sua azione nella ripresa, ma quando ha la palla per provare il tiro sembra quasi frenato: 5.5
CASARINI – (dal 22’st) Ritrovato: rivederlo in campo dopo oltre un mese e mezzo è già una nota positiva. Vederlo cercare il tiro e trovare sulla sua strada Confente in vena di miracoli indica cosa è mancato, con la sua assenza, e cosa potrà aggiungere. Sulla condizione da ritrovare, solo giocare lo aiuterà: 6
CELIA – Opaco: fra tutti i giovani è quello che, non solo da oggi, sta faticando di più. Perché preferisce la fase offensiva a quella difensiva e, però, servono entrambe. Ha l’occasione che potrebbe cambiare la gara subito e non la sfrutta, i cross sono meno precisi, troppi i palloni persi: 5
EUSEPI – Guerriero: è un lottatore con la fame del gol e basta vedere la sua reazione dopo il pareggio per capirlo. Fa anche il suggeritore: per Celia, per Arrighini. Il giallo poteva evitarlo, aver giocato nonostante un malessere nella notte e averlo fatto con quella energia è un merito per lui: 6.5
PANDOLFI – (dal 29’st) Incerto: non sa bene dove collocarsi, dovrebbe giocare più centarle, ma qualche incertezza permette alla difesa senese di recuperare su di lui. Non ha la stazza dell’ariete, ma almeno una decina di metri più avanti dovrebbe giocare: ng
ARRIGHINI – Sfortunato: Due occasioni, anche un gol, ma si alza la bandierina. La voglia di sbloccarsi è tanta, ma resta un dubbio: non è che alla fine spenda troppe energie giocando sulla fascia, mentre sarebbe più utile accentrare di più le sua posizione? Le rete (annullata) e un paio di altre opportunità argomentano questo interrogativo: 6