“Zona alluvionabile? Aspetto poco considerato. Ma i fatti ci hanno dato ragione”
Il Comitato non si scioglie: ?Andremo avanti insieme agli altri comitati per le altre battaglie da sostenere sul territorio. In primis la questione di Carentino?
ALESSANDRIA – “Scoprire che la falda sale quando piove e ci sono eventi di alluvioni, è cosa nota e molto evidente”. Così come “l’alluvionabilità dell’area di Cascina Pitocca – tra Casal Cermelli e Frugarolo – che era nota da maggio, poi ribadita a settembre e ora (tra ottobre e novembre con gli ultimi eventi di maltempo) confermata dai fatti. Anche se bastava avere memoria storica di quel che era successo 45 anni fa, nel 1977, per prenderne atto (altro che tempi di ritorno di 500 anni!)”. Una questione “non legata solo al torrente Orba, ma anche al reticolo di rii minori, come il Rio Acquanera che si è unito all’Orba che ha tracimato e ha spinto le acque verso Frugarolo, in zona Cascina Torre, vicino alle cave della Pitocca”. Queste sono solo alcune delle osservazioni di Legambiente, Pro Natura, del Comitato Torrente Orba, di molti cittadini di Frugarolo e Casal Cermelli e anche di altri comitati della zona della Provincia (Sezzadio, Carentino e Predosa) impegnati in battaglie ambientali a difesa del territorio che sarebbero state presentate nell’Inchiesta pubblica, saltata dopo che Massimo Vaccari ha annunciato (ieri) il ritiro del progetto di discarica di rifiuti non pericolosi e successiva sistemazione a fini turistico-ricreativi in quelle cave. Che dopo gli ultimi eventi alluvionali, sono state ricoperte di acqua e fango. “Il progetto presentava un vizio di fondo, perché quel sito, da sempre in zona di golena dell’Orba, è per definizione alluvionabile. Sebbene il proponente abbia provato a misconoscere questo aspetto”. “Prima – ha proseguito il Comitato – ha provato a negare che fosse in fascia C. Poi che lo era ma per motivi morfologici e non idraulici. Infine che era in fascia C ma non alluvionabile. Che è negare l’evidenza. Il progetto quindi non era approvabile e i fatti di questi giorni lo hanno dimostrato”.
Altre ragioni del ‘No’
Non è solo una questione di alluvionabilità. “Il progetto aveva l’intenzione di sistemare un’area di cava che per due terzi è già rinaturalizzata. E per la parte non ancora sistemata, si sarebbe dovuta attuare una variante al Piano Regolatore, sulla quale si sarebbe dovuto pronunciare il comune di Frugarolo come prescritto da norme regionali”. Si trattava, come spiegato dall’architetto incaricato dal Comune, “di una variante di area industriale, cioè di nuova costruzione, come previsto nella variante al progetto”. Per non parlare del piano paesaggistico: “si tratta di un’area di confluenza di rii, importante per paesaggio e biodiversità. Quindi da tutelare, senza costruire nuove strutture (previste con la realizzazione del parco del Minipo’)”. E’ invece il geologo, Sassone, incaricato dal Comitato, ad aver fatto riferimento alle nuove disposizioni del Pai per la creazino di nuovi argini sull’Orba “zona Fresonara e Cascina S. Michele che sono le zone che hanno avuto i maggiori problemi. Probabilmente con i nuovi argini a destra dell’Orba Cascina Orsina e Torre avrebbero risentito meno, mentre l’acqua sarebbe comunque andata verso Cascina Pitocca, alle cave”.
Il Comitato non si scioglie
“Andremo avanti insieme agli altri comitati per le altre battaglie da sostenere sul territorio. In primis la questione di Carentino”. E’ stata una “bella lezione per tutti. Se si formano così tanti comitati, di cittadini comuni, è perché le istituzioni latitano”. E comunque “siamo la dimostrazione che non bisogna rassegnarsi: la nostra storia lo dimostra”. Sono state le molte voci di presenti alla conferenza stampa. Voci di abitanti della zona. Con qualche sassolino da togliere da parte del Comitato: “la nostra è stata una lotta tutta in salita. Minore visibilità rispetto al proponente e la politica assente (fatta eccezione per il supporto fin dall’inizio del Comune di Frugarolo)”. Poi anche due episodi che hanno dell’assurdo secondo il Comitato Torrente Orba: “un esponente dei Verdi che ha fatto osservazioni pro discarica, dal quale il gruppo del territorio di Liberi e Uguali e Verdi si è immediatamente dissociato, anche con un intervento di un rappresentante regionale del gruppo. Così come a livello personale è accaduto per un soggetto di un gruppo dell’Unesco”.