Un giorno con l’astronauta, il racconto dalla scuola
L'incontro degli studenti dell'istituto Ciampini Boccardo con l'astronauta Paolo Nespoli
NOVI LIGURE — Si dichiara pienamente soddisfatto il Dirigente Scolastico dell’IIs “Ciampini -Boccardo”, prof. Mario Scarsi, per la perfetta riuscita dell’evento “Una giornata con l’astronauta”, uno degli appuntamenti del progetto “Spazio alla conoscenza”, organizzato dai professori Corrado Campisi e Mauro Bisio.
In mattinata l’Istituto Tecnico di Novi ha ospitato Paolo Nespoli, l’astronauta, ingegnere e militare italiano che è stato protagonista di diverse importanti missioni spaziali. Eppure non c’è stata solo una narrazione, sebbene affascinante, dei suoi viaggi a bordo di uno Shuttle o della stazione Spaziale Internazionale, ma la forza di comunicare e condividere con il pubblico, soprattutto con gli studenti, la passione che deve muovere per perseguire e, possibilmente, concretizzare gli obiettivi che ogni uomo pone innanzi a sé. “Dobbiamo impegnarci in sfide difficili”- spiega Nespoli- “Per misurare noi stessi e dare prova della nostra grandezza. Se avete un sogno, dovete cercare di realizzarlo”.
D’altra parte era questo l’appello di Kennedy nel 1962 quando affermò: ”Abbiamo deciso di andare sulla luna entro questo decennio”: fu tale determinazione a rendere possibile lo straordinario “Piccolo passo sulla luna” che Neil Amstrong, primo essere umano a mettere piede su un altro corpo celeste, 50 anni fa, definì: “Un gigantesco balzo per l’umanità”. E’ all’umanità che guarda la scienza, è nell’interesse di tutti che gli astronauti trascorrano molto tempo in un luogo confinato e isolato, in orbita terrestre bassa, quale quello della Stazione Spaziale Internazionale, abitata continuativamente da un equipaggio variabile tra 2 e 6 astronauti, nel tempo sostituiti varie volte; alcuni astronauti sono tornati più volte sulla ISS come lo stesso Paolo Nespoli che ha precisato quale sia l’obiettivo di una costruzione così complessa e costosa: solo in condizioni speciali, in un ambiente di microgravità, è possibile condurre esperimenti di biologia, chimica, medicina, fisiologia e fisica, oltre a osservazioni astronomiche e meteorologiche; la NASA, inoltre, può sviluppare e testare tecnologie per l’esplorazione spaziale, acquisire esperienze operative per voli spaziali di lunga durata.
Questa struttura, con la sua imponente intelaiatura è un laboratorio di ricerca che viaggia a una velocità media di 27600 km/h dove gli astronauti godono davvero di poche aree private ma mettono in gioco conoscenze, abilità e competenze a vantaggio di un risultato che deve essere di tutti. E così Nespoli ha anche ricordato ai ragazzi quanto sia importante lavorare in team: le potenzialità del singolo sono un bene di tutti. D’altra parte, la platea era composta da studenti del corso di elettronica e automazione, che si sono distinti per la preparazione degli impianti tecnologici e informatici, curando la diffusione mediatica e lo streaming per rendere possibili i collegamenti della giornata; gli studenti del corso di meccatronica hanno fornito il supporto per l’allestimento del palco e la preparazione della sala; gli studenti del corso di enogastronomia hanno contribuito con la preparazione del buffet e il servizio di sala; gli studenti del corso turismo hanno curato l’attività di accoglienza e gestione delle prenotazioni e delle presenze. Ognuno è stato parte attiva di un gruppo di lavoro che ha partecipato in modo fattivo e produttivo alla realizzazione di questo 20 novembre dedicato ad una attività didattica che si è conclusa nel pomeriggio al Museo dei Campionissimi, dove il giornalista de La Stampa, Antonio Lo Campo, è stato moderatore del seminario “LA vita nello spazio”: sono intervenute la dottoressa Floriana Ferrara (IBM), la prof.ssa Maria Angela Masini (Univ. Piemonte Orientale) per trattare il tema dell’intelligenza artificiale e dell’interazione che questa ha con l’ambiente.