Solvay-sindacati: “Nessun licenziamento, ma uscita volontaria”
Nell?accordo si è anche ridotto il numero: dai 28 licenziamenti previsti si è passati a 21, numero che potrebbe ulteriormente abbassarsi a 17 con la ricollocazione di quattro lavoratori all?interno dell?azienda
ALESSANDRIA – Sono serviti tre incontri nell’arco del mese di novembre tra i vertici del polo chimico di Spinetta Marengo, Solvay Specialty Polymers, e i sindacati (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil) nella sede di Confindustria per trovare un accordo “soddisfacente”. Dopo la procedura avviata il 25 di ottobre di ‘licenziamento collettivo’ per 28 unità di personale dello stabilimento alessandrino e dopo le «aperture» ravvisate da Paolo Parodi, Roberto Marengo e Gianni di Gregorio già dai primi incontri tra le parti, si è arrivati a “definire la situazione, che ora resterà monitorata con incontri a livello di fabbrica, non solo per la gestione dell’accordo raggiunto con la Solvay, ma anche per un impegno alla discussione preventiva con le organizzazioni sindacali in caso di altre riorganizzazioni interne all’azienda”.
Criterio: la volontarietà
Il primo dato positivo si è raggiunto nel criterio adottato: la volontarietà. “Nessuno uscirà forzatamente, ma sarà solo su base volontaria, guardando sia chi matura i requisiti per andare in pensione, sia chi potrebbe essere ricollocato in Naspi, visto che la procedura per capire chi- tra i lavoratori – potrebbe essere interessato a questa uscita volontaria, terminerà a dicembre del prossimo anno”. Tutto un anno ancora davanti per individuare i lavoratori, “che permette anche a chi non ha oggi i requisiti, magari di arrivare a maturarli tra 10 o 11 mesi”. Inoltre “è stato definito l’incentivo all’esodo per chi uscirà” aggiungono Cgil, Cisl e Uil.
Numero ridotto a 21
Nell’accordo si è anche ridotto il numero: dai 28 licenziamenti previsti si è passati a 21, “numero che potrebbe ulteriormente abbassarsi a 17 con la ricollocazione di quattro lavoratori all’interno dell’azienda” hanno aggiunto i sindacati. E con una buona prospettiva (di assunzione, ndr) per gli 11 ‘giovani’ il cui contratto di praticantato scade a fine anno.