Personale del centro cottura in sciopero il 29 novembre
I sindacati: "Circa 15 lavoratori sono ufficialmente operanti in appalto, ma all'interno dello stesso centro cottura lavorano addetti di almeno altre tre aziende". L'avvocato di Artana: "E' fatto tutto in modo regolare"
ALESSANDRIA – “Come preannunciato a seguito della dichiarazione di stato di agitazione per il centro cottura Artana Alimentare – che si occupa della preparazione pasti per il servizio di refezione scolastica nelle scuole comunali alessandrine – e visto l’esito negativo dell’incontro avvenuto lo scorso 30 ottobre in Prefettura ad Alessandria non ci resta che proclamare lo sciopero di tutto il personale per il prossimo 29 novembre per l’intera giornata”. Con queste parole la Filcams Cgil e la UilTucs Alessandria hanno dato l’annuncio dello ‘stop’ per i lavoratori, con in concomitanza un’assemblea aperta non solo ai dipendenti del centro cottura, ma anche al personale addetto al servizio mensa nei vari istituti scolastici.
“Da mesi parliamo del centro cottura, del problema della sicurezza sul posto di lavoro, ma con il passare del tempo abbiamo appreso molte altre informazioni che giudichiamo gravi” hanno spiegato Stefano Isgrò e Maura Settimo. “Ricapitolando: circa 15 lavoratori sono ufficialmente operanti in appalto, ma all’interno dello stesso centro cottura al quartiere Villaggio Europa lavorano anche addetti provenienti da almeno altre tre aziende sempre collegate alle attività nel settore ristorazione. Gravissimo è aver scoperto solo recentemente che parte delle attività svolte per la preparazione dei pasti delle mense scolastiche dei comuni di Alessandria e Valenza è affidata all’azienda L.A. Service, a noi fino ad ora sconosciuta”.
Così i sindacati si pongono delle domande: “le amministrazioni comunali appaltatarie del servizio mensa, ne erano a conoscenza? Perché allora le organizzazioni sindacali non sono state informate in sede di cambio di appalto come previsto dalle norme? Bisognerebbe anche sapere se il contratto di rete è stato stipulato prima o dopo l’assegnazione dell’appalto pubblico”.
Secondo Cgil e Uil, “questo non è un problema irrilevante perché la comunicazione della realtà dei fatti è prevista dalle norme e dobbiamo tenerne conto. Vi sono comunicazioni obbligatorie di legge e di trasparenze anche nei confronti dei cittadini. L.A. Service inoltre non applica il contratto nazionale delle mense e pubblici esercizi, creando una disparità di trattamento economico tra lavoratori che operano nella stessa sede, non rispettando inoltre le norme di capitolato d’appalto che prevedono figure specifiche per ogni mansione affidata in appalto”.
Organizzazioni sindacali che concludono l’annuncio di sciopero con un ‘attacco’ ad Artana: “riteniamo che l’attacco pervenuto anche tramite i social e le dichiarazioni rilasciate ai giornali da parte dell’azienda in questi mesi, anche con toni gravi soprattutto nei confronti dei lavoratori, siano sinonimo di nervosismo e un modo per gettare fango e depistare l’attenzione dalle problematiche importanti che il sindacato ha portato all’attenzione di tutte le Istituzioni in difesa dei lavoratori e del servizio reso alle famiglie”.
Una prima risposta è arrivata dal legale dell’Artana Alimentare, l’avvocato Massimo Grattarola. “Il servizio mensa sarà comunque garantito. Dovranno comunicare quanti lavoratori aderiranno allo sciopero, che è un loro diritto, e in base a quello ci organizzeremo”. Per quanto riguarda invece la questione sollevata dai sindacati per il personale che lavora nel centro cottura della L.A. Service “C’è un regolare contratto – precisa Grattarola – con atto notarile. E’ facoltà del gruppo Artana avvalersi di altro personale. E’ fatto tutto in modo regolare, bastava informarsi”.