Tartufi: annata positiva nonostante il maltempo
I rappresentanti dell’Associazione dei Liberi Tartufai Ovadesi fanno il punto della situazione sull'annata
OVADA – Con l’edizione di “Vino e tartufi”, in programma nella giornata di oggi – domenica 17 novembre lungo le vie del centro storico -, si aprirà la decima mostra locale organizzata dalla Pro Loco di Ovada e dell’Alto Monferrato. A partire da stamattina, presso la Loggia di San Sebastiano, alcuni tartufai ovadesi mostreranno il frutto delle loro ricerche. L’evento rappresenta l’occasione per fare il punto della situazione su questa annata, definita buona per la raccolta del tartufo, anche se la recente alluvione ha compromesso il raccolto in alcune zone. E poi, nel corso della giornata, si parlerà dei possibili margini di crescita del Basso Piemonte. «L’Associazione dei Liberi Tartufai Ovadesi – dice il presidente, Massimo Cavanna – è nata proprio per questo motivo, per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio, zona di uno dei tartufi più pregiati, conosciuto per il suo colore intenso tipico della nostra terra ricca di ferro. L’Ovadese fa parte della Via del Tartufo che da Verona arriva fino ad Alba. Dobbiamo impegnarci tutti a valorizzare la nostra zona».
Una passione viscerale quella che sgorga nelle vene del presidente dell’A.L.T.O che da 32 anni dedica parecchio tempo alla ricerca del tartufo bianco. «E’ una passione, quasi una malattia – aggiunge Cavanna, aiutato nella ricerca del tartufo da Daisy, un lagotto spagnolo e Kira, un bracco springer -. Ormai non devo nemmeno mettere la sveglia di notte quando vado per tartufi. Con i miei cani siamo due cose in una sola. È un rapporto unico, simbiotico. Sono addirittura loro che svegliano me di notte per andare a tartufi. Ci sono dicerie che parlano di tartufai che trattano male i loro cani, non è il nostro caso. Se vedessi qualcuno maltrattarli li denuncerei all’Enpa».
Anche diverse donne fanno parte dell’A.L.T.O, tra cui Marinella Sola che vanta un premio per il miglior tartufo nel 2015 e un terzo posto nel 2018. Il profumo del tartufo è un viaggio nei ricordi per Marinella che fin da bambina coltiva questa passione. «Ho iniziato ad andare per trifole a sei anni con mio padre che viene da una famiglia di tartufai. Anche mio zio è stato un insegnante per me. A 86 anni ancora va per trifole! L’odore del tartufo mi rimanda alla mia infanzia ed è ciò che mi spinge a cercarli».