L’azienda sta creando una Fondazione per finire i lavori e gestirlo
In commissione si è parlato anche di progettualità in ambito culturale, di promozione turistica e di didattica
ALESSANDRIA – Quando aprirà il nuovo Museo del Cappello Borsalino? “L’azienda Borsalino sta procedendo alla creazione di una Fondazione che dovrà terminare i lavori a suo carico (area bar e servizi igienici) e che si occuperà anche della gestione”. Questo è quello che manca ancora come spiegato dalla dirigente di Palazzo Rosso, Rossella Legnazzi, durante una commissione consiliare espressamente richiesta dal consigliere Pd, Giorgio Abonante.
Bisogna aspettare che si completi la procedura di nascita della Fondazione, poi i lavori (che hanno già un progetto) che si dovrebbero riuscire a fare in un paio di mesi e infine “ci sarà da rivedere anche la convenzione stipulata nel 2017, intanto perché ci si relaziona con nuovo soggetto giuridico e poi per mettere a punto altri dettagli”. Ad esempio il nome (Borsalino Museum o Museo del Cappello Borsalino?), ma anche la progettualità in ambito culturale e di promozione turistica, così come l’aspetto che riguarda la didattica (con le scuole). Questi sono alcuni degli aspetti sottolineati dalla minoranza (Abonante, Oneto, Rossa) che non ha avuto possibilità di confronto ‘politico’ per l’assenza di rappresentanti della giunta in commissione . “Perché non sono fattori di poca importanza: perché deve essere chiaro se – sebbene gestito dall’azienda – è il Museo della Città” ha sottolineato la Oneto. E quindi serve un “dialogo tra amministrazione e azienda, anche per le azioni da mettere in campo in vista dell’apertura”.
Per tutto quello che riguarda invece i lavori a carico del Comune, attraverso due finanziamenti (Regione e Compagnia di S. Paolo) per 200mila euro, di allestimento dei nuovi locali al piano terreno di Palazzo Borsalino – come spostamento armadi e arredi, area reception, installazione strumenti multimediali – è stato fatto tutto. “Ho rendicontato proprio in questi giorni alla Regione tutte le spese: quasi 33 mila euro per lo spostamento arredi, una prima somma al progettista (Roveda) di quasi 19 mila euro, poi oltre 122 mila di avanzamento lavori alla ditta Fallani, insomma per un totale di 226mila euro”.
Resta ancora in ballo la questione di ridare decoro alla parte interna del cortile dove c’è però un condominio: “la prossima settimana un incontro tra l’amministratore di quel palazzo residenziale, l’università e il Comune”. E’ certo che per il momento l’idea iniziale di un dehor (all’aperto dell’area bar) interno non è più possibile e al massimo si potrà valutare in futuro sull’area pedonale esterna (che da su via Cavour). Insomma una data di apertura è difficile da stimare (“Certo non posso ancora dire che si aprirà domani” sono state le parole della dirigente Legnazzi) mentre le ‘avventure’ della “quarta stagione della serie Borsalino con le peripezie per l’apertura del nuovo Museo del Cappello si potranno seguire su Netflix” come ironizza il Movimento 5 Stelle con un post su Facebook e che in commissione ha chiesto la possibilità intanto di fare un sopralluogo per vedere l’avanzamento lavori.