“Come un tram senza freni”: la musica del ’68 e dintorni
Ultimi giorni per la mostra “ Il ’68 alessandrino” alla Gambarina. Venerdì 15 novembre un viaggio nella musica che ha accompagnato la generazione dei “sognatori” con testi, foto e filmati dell’epoca
ALESSANDRIA – Ultimi giorni al Museo C’era una volta in piazza della Gambarina per la mostra Il ’68 alessandrino – documenti e fotografie di una stagione irripetibile a cura di Enzo Macrì, visitabile negli orari di apertura del museo fino a sabato 16 novembre.
Nell’ambito della mostra, venerdì 15 novembre alle 21 si terrà lo spettacolo Come un tram senza freni. La musica del ’68 e dintorni. Gli anni Sessanta non furono solo il decennio dei diritti civili e della guerra del Vietnam, delle rivolte di strada e degli assassinii politici, ma anche dei Beatles e dei Rolling Stones, di Bob Dylan e Joan Baez… La musica e il suo linguaggio universale furono gli elementi che unirono i ragazzi di tutte le nazionalità. I Rockes, I Nomadi, Francesco Guccini, L’Equipe 84 e tanti altri inserirono nel contesto musicale italiano, oltre ai capelli lunghi, ai jeans e all’abbigliamento stravagante, anche i temi della rivolta sociale. Nei testi, spesso tradotti dall’inglese, si raccontava, oltre al disagio esistenziale della condizione giovanile, la speranza di un mondo nuovo e la contrarietà alla guerra.
E poi c’era la canzone politica. Esclusa dai media, ignorata dalle case discografiche, aveva tuttavia i suoi canali di diffusione nel “movimento”. Ogni occasione era buona per tirare fuori la chitarra e intonare Contessa o Cara Moglie. La musica del Nuovo canzoniere italiano con Ivan Della Mea, Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli, Paolo Ciarchi, Rudi Assuntino, Gualtiero Bertelli costituiva la vera colonna sonora della contestazione. In Alessandria erano attivissimi i “Nuovi trovieri”, Gianni Ghè, Giannfranco Calorio e Giancarlo Monfredini, che facevano della ricerca e della riproposizione della musica popolare la loro bandiera.
Come un tram senza freni ripercorre quindi attraverso la musica, le tappe di un processo storico che in realtà copre più anni: dalla rivolta di Berkeley del 64, alle marce per i diritti civili e alla contestazione della guerra in Vietnam, dalla morte di Che Guevara alla strage di Città del Messico del ’68, passando dal maggio francese e da Valle Giulia a Roma. Da Dylan e Joan Baez fino a Della Mea e Paolo Pietrangeli. Un viaggio nella musica che ha accompagnato la generazione dei “sognatori” con brevi testi, foto e filmati dell’epoca.
Sul palco I Suoni Ribelli: Gianluca Bianchi (fisarmonica, flauto , voce), Mimma Caldirola (voce), Enzo Macrì (voce, regia), Dino Porcu (chitarra) e Otello Vanni (chitarra e voce).
I materiali dell mostra sono stati raccolti in particolare dagli archivi dell’Isral di Alessandria e dall’archivio privato di Beppe Rinaldi. Ci sono anche tre prime pagine “storiche” del Piccolo dedicate alla contestazione.