Space Economy, al Ciampini Boccardo un dialogo con Battiston
Gli studenti dell'istituto Ciampini-Boccardo hanno dialogato con il fisico Roberto Battiston sul tema dell'"economia dello spazio"
NOVI LIGURE — “L’immaginazione è più importante della conoscenza” è la frase attribuita ad Albert Einstein e che il fisico Roberto Battiston ha rievocato agli studenti delll’IIS “Ciampini- Boccardo” durante la conferenza che si è tenuta in collegamento skype martedì 5 novembre alle 11 nell’aula rossa dell’Istituto Tecnico di Novi. Se il tema di riflessione era “Space Economy”, atta a individuare le diverse modalità con cui vengono impiegati i finanziamenti delle attività di ricerca nello spazio, non meno importante si è rivelato l’incoraggiamento da parte del relatore nei confronti dei giovani perché impegnino il loro tempo, le loro risorse intellettuali e la loro stessa immaginazione a servizio della scoperta scientifica, quindi dell’umanità.
A livello mondiale nel 2018 per creare strumenti ‘spaziali’ sono stati impiegati di 360 miliardi di euro, “Cifra ragionevole”- precisa Battiston- “Perché lo spazio è innovativo in modo molto forte: costruire qualcosa che lavora nello spazio e poi riportarlo nel mondo, migliora la qualità della vita dell’uomo”.
Il satellite Space Pharma Dido fa parte di un progetto di ricerca il cui obiettivo è testare un laboratorio farmaceutico end-to-end miniaturizzato nello spazio in condizioni di micro-gravità, proprietà uniche che permettono studi di nuovi trattamenti cellulari, costruzioni di tessuti che a terra non si riescono ad assemblare o, in generale, processi in ambito medico. Altrettanto significativa è stata l’ evoluzione della tecnologia: i computer non sono più grandi oggetti ingombranti ma molto più piccoli e più potenti rispetto a quelli di alcuni decenni fa come i cubstat, satelliti di 1dm cubo ( a basso prezzo), computer dell’industria spaziale ; dal ‘900 è in continuo potenziamento lo sviluppo delle telecomunicazioni, oggi anche ‘quantistiche’, capaci di garantire una comunicazione assolutamente sicura fino ad una distanza di 7000 chilometri. Oggi si costruiscono piccoli satelliti per creare grandi costellazioni: numerosi nanosatelliti (110-120 che costano poco), lanciati in orbita, fotografano la superficie della Terra e ci permettono di raccogliere un’immensa quantità di dati, utili all’economia globale: è possibile monitorare la variazione giornaliera dei depositi strategici o industriali di carburante: questo calcolo, che Battiston chiama ‘economia delle ombre’, di cui viene osservata la dimensione e la forma, consente di produrre denaro. Ma queste operazioni sono utili anche per verificare la disponibilità delle acque, il sistema di tracciamento dei veicoli, il telerilevamento nel deserto, l’osservazione di incendio disattivazione di impianti nucleari. Altri satelliti possono essere molto grandi con tante parabole ripetitrici e servono per ricevere le trasmissioni televisive.
“Lo spazio”- conclude Battiston-“E’ un ambiente competitivo, collaborativo e globale; è una infrastruttura pervasiva dell’economia, fornisce servizi; nel futuro sarà possibile realizzare il trasporto suborbitale: ‘space economy’ è anche concretizzare il sogno di chi vuole diventare astronauta, anche se per pochi minuti”. L’Europa ha una forte strategia spaziale per fornire informazioni, superando gli Stati Uniti; in Italia è stato lanciato un progetto di cofinanziamento pubblico-privato per anticipare il mercato del futuro, che “arriva così rapidamente”, affermava il fisico e filosofo tedesco del XX secolo che elaborò la teoria della relatività.