“Non blocchiamo il piano di recupero di edifici”
"C'è un progetto di piano di recupero già presentato su Palazzo Gavigliani? Portiamolo in commissione e in Consiglio, facciamolo conoscere"
ALESSANDRIA – La discussione scoppia su Palazzo Gavigliani, palazzo storico del 1700 nel centro di Alessandria (via Mazzini), sede per secoli delle famiglie patrizie alessandrine e della Società del Casino. Un caso portato prima in commissione e poi in Consiglio comunale. Il punto è l’inserimento del cosiddetto ‘piano di recupero’ di edifici o aree in città nel piano regolatore, all’interno del quale questo palazzo antico è vincolato (ad esempio su alcuni aspetti come il rifacimento della facciata e i colori da utilizzare, cantiere già in corso d’opera) ma non per “abbattere e ricostruire, perché in questo caso serve il piano di recupero” era stato confermato dal dirigente di Palazzo Rosso, Robotti.
“Bloccare questo piano, significa bloccare lo sviluppo e il miglioramento urbanistico della città. Magari ce ne fossero di operazioni di recupero!” sono state le parole dell’assessore e vicesindaco Buzzi Langhi, in risposta ai dubbi sollevati da Michelangelo Serra del Movimento 5 Stelle. Che in Consiglio ha ribadito la propria richiesta: “nulla contro operazioni così, ben vengano riqualificazioni di privati. Ma abbiamo in vigore 20 piani esecutivi convenzionati (alcuni realizzati come il Retail di via G. Bruno e altri ancora fermi da anni e anni, come quello dell’area di ville e villette a Valmadonna) sui quali c’è poco controllo e sui quali nonostante il tempo che passa non si sa più nulla. Ecco io punto a riportarli in Consiglio comunale, a presentarli e discuterli”. Ed è questo il cruccio: “c’è un progetto di piano di recupero già presentato su Palazzo Gavigliani? Portiamolo in commissione e in Consiglio, facciamolo conoscere. Così da essere informati su cosa vuole essere fatto lì e come”. Richiesta che ha trovato la disponibilità del vicesindaco “a portarlo in commissione, questo come le prossime proposte di recupero”, ma che in realtà per norma non è più dovuto. “Non è più di competenza, come era una volta – ribadisce Enrico Mazzoni (Pd) – del Consiglio. Ma dipende dalla giunta e soprattutto dai tecnici. Noi siamo favorevoli ad inserire questo piano di recupero, dà sicuramente più garanzie di convenzione col Comune rispetto a richieste di licenze singole”.
Il M5S si astiene, mentre Pd e maggioranza fanno passare la proposta dell’amministrazione con Ravazzi (Lega) che sottolinea “come siano ben voluti, anzi necessari, mezzi come questo che incentivano i privati a ristrutturare palazzi antichi del nostro centro”. Malagrino dei Moderati invece chiede al vicesindaco “un patto tra gentiluomini”, che garantisca che due volte l’anno si faccia il punto e si metta a conoscenza i consiglieri dello stato di sviluppo urbano della città e di che “partite ci sono ancora aperte”. “Ad esempio su Alessandria2000 dove doveva nascere un grande parco urbano, mai realizzato… perché poi non si ha più controllo, né ritorno”.
Mozione ‘sicurezza davanti alle scuole’
La mozione è a firma M5S e riguarda la possibilità di redigere un “Piano di azione scuola per scuola per la messa in sicurezza dei ragazzi in entrata e in uscita, ad esempio per quanto riguarda gli attraversamenti pedonali e la viabilità delle zone dove c’è un istituto scolastico”. Un piano che potrebbe essere prodromico a quello più completo di rivisitazione della mobilità cittadina, redatto nel Pums. Ma la proposta di Serra viene bocciata: 13 contrari (la maggioranza) fatta eccezione per Castellano e Ravazzi che si sono astenuti e solo 5 favorevoli (i presenti in minoranza). Il primo diniego arriva proprio dai banchi della giunta: “Il Pums, che è un documento per cui sono già stati spesi tempo, studio e risorse, è completo e presenta già delle indicazioni proprio per ‘moderare’ il traffico nelle zone vicino alle scuole. Ma se ne può ridiscutere in commissione, ritirando oggi questa mozione”. Ma la proposta non piace al pentastellato che l’ha proposta. E così è arrivata la bocciatura.