Caso Bombonati: la difesa cita un brano della Corte suprema israeliana
In queste ore davanti alla Corte d'Assise si confrontano accusa e difesa
ALESSANDRIA – Caso Lara Bombonati: accusa e difesa a confronto in queste ore davanti alla Corte d’Assise di Alessandria.
‘Conosciamo le minacce del terrore, ma noi siamo giudici, e quando sediamo in giudizio siamo sottoposti alla legge. Una sentenza secondo la legge renderà più forte lo Stato nella battaglia contro il terrorismo. Non c’è sicurezza senza legge. Osservare le prescrizioni della legge è un aspetto della sicurezza. (Corte suprema di Israele 30 giugno 2004)’: l’arringa dell’avvocato Lorenzo Repetti, che difende la giovane donna di Garbagna per cui era stato chiesto il rinvio a giudizio per associazione con finalità di terrorismo, inizia con un brano tratto dalla decisione della Corte suprema israeliana.
E’ stato invece il pubblico ministero Enrico Arnaldi, della Distrettuale di Torino, a sostenere l’accusa. Durante la requisitoria ha ribadito come Lara Bombonati sia responsabile del reato che le viene contestato. Ovvero aver appoggiato e aderito ad associazioni terroristiche di matrice islamica. ‘Una foreign fighter’ (combattente straniera).
Il processo potrebbe non concludersi: sarà necessario un chiarimento da parte del servizio Asl di Torino disposto dal presidente della Corte. Si dovrà approfondire la necessità di trasferire la Bombonati in una comunità. Nonostante i periti si siamo espressi in modo diverso sulla capacità di intendere e di volere della donna, infatti, è pensiero comune che abbia disturbi della personalità, con tratti borderline, che devono essere curati.