Discarica di Sezzadio: nuova tangenziale, il Comune chiede altre verifiche
L'amministrazione presenta nuove istanze Tavolo tecnico rinviato
SEZZADIO – Negli ultimi mesi il Comune di Sezzadio le sta provando davvero tutte. Alla conferenza dei servizi di venerdì scorso convocata per il progetto relativo alla nuova tangenziale che consentirebbe alla Riccoboni Holding di conferire a Cascina Borio i rifiuti dello stabilimento di Predosa, un altro (piccolo) bastone è finito tra le ruote della macchina operativa diretta dalla Provincia.
Le istanze del Comune
«Durante l’incontro – spiega il sindaco di Sezzadio, Enzo Daniele – abbiamo contestato l’assenza di una serie di documenti molto importanti tra quelli presentati dai tecnici dall’ente provinciale. In particolare, le relazioni della commissione paesaggistica intercomunale, che in ben due occasioni, tra il 2016 e il 2017, aveva evidenziato le criticità del progetto esprimendo la propria contrarietà all’opera». Documentazione presentata a suo tempo dall’amministrazione sezzadiese che la Provincia, finora, non aveva tenuto in considerazione.
SEZZADIO – Negli ultimi giorni è emersa però un’altra problematica di non poco conto. Il tracciato della nuova tangenziale, infatti, passerebbe proprio al di sopra dell’oleodotto Saprom. «I tecnici della raffineria ci hanno fatto sapere che con l’inizio dei lavori il sistema di tubazioni andrebbe modificato. Un’operazione non semplice che richiede determinate tempistiche». Nell’incontro di venerdì, inoltre, il Comune di Sezzadio ha presentato un progetto alternativo a quello della Riccoboni che sposterebbe il nuovo tratto stradale dalle parti del campo sportivo, risultando così meno invasivo per il paese. «Ci aspettiamo che questa proposta venga quantomeno presa in considerazione» continua il sindaco Daniele.
Il vincolo ambientale
Ancora in sospeso la questione dell’area boschiva presente nel cantiere di Cascina Borio, rasa al suolo con l’inizio dai lavori. «I Carabinieri Forestali hanno intimato di ripiantumare l’area. La Provincia è stata quindi costretta ad aprire l’iter di revoca dell’autorizzazione rilasciata dall’ex presidente Rita Rossa nel 2016. Il procedimento, però, per il momento è stato sospeso».
Il maltempo, tra l’altro, come già successo a novembre del 2016, sembra in qualche modo dare ragione ai comitati. «La strada per accedere alla discarica è completamente allagata, e la cava ora è piena d’acqua». Un aspetto, quello delle inondazioni che spesso interessano l’area di Cascina Borio, sul quale già tre anni fa il Comune aveva cercato di porre l’attenzione chiedendo, senza successo, l’applicazione dell’articolo 9 bis della legge 56 del ’77.