Morti bianche: “Come rendere più sicuro il lavoro metalmeccanico”
Il 25 ottobre il convegno sul tema della sicurezza sul lavoro. Infortuni e incidenti mortali hanno un trend in continuo aumento
ALESSANDRIA – “La sicurezza nelle fabbriche deve essere ‘a prova di bambino’. Ma non è così, anzi”. Con queste parole le organizzazioni sindacali della categoria metalmeccanici (Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil) hanno fotografato la situazione della provincia. E lo hanno fatto in occasione della presentazione di un evento/convegno che si terrà il 25 ottobre dalle 9 alle 13 nella sede dell’Associazione Cultura e Sviluppo in piazza Fabrizio De Andrè 76 proprio sul tema della sicurezza sul lavoro. Infortuni e incidenti mortali hanno un trend in continuo aumento, progressivo negli anni: 6% in più nel 2018 rispetto l’anno precedente, che ha raggiunto il 4,5% già nei primi sei mesi del 2019.
A livello nazionale negli ultimi 10 anni sono stati 17mila i casi di morti bianche: “sono i dati di una strage” ha commentato Maurizio Cantello della Fiom Cgil. “Oggi non è più accettabile avere numeri così – ha aggiunto Alberto Pastorello della Uilm Uil – Intanto perché c’è la legge, il Testo Unico 81 che da restrizioni e indicazioni precise in materia di sicurezza. Ma poi perché non è possibile che questo sia l’unico campo in cui non si investe”. Gli incidenti mortali nel metalmeccanico sono quelli coi numeri più alti, anche più di quelli in agricoltura e nel terziario.
Perché?
La frenesia di produrre sempre di più “con il rischio che al tempo morto, si sostituisca il morto”. Ma anche la paura di perdere il lavoro “se si denuncia”. “Oggi tante grandi aziende del settore – spiegano i sindacati – hanno introdotto un premio per i dipendenti. Se non ti fai male, ti diamo dei soldi. Ecco perché sono meno le denunce per incidenti sul lavoro e sono cresciute invece quelle per malattia”. Quello che deve cambiare “è la cultura della sicurezza, tanto da parte delle aziende, quanto nei dipendenti”. Maggiore consapevolezza e “bisognerebbe iniziare ad informare e a dare le giuste nozioni già nelle scuole, ai più piccoli”.
L’evento
“Il destino non c’entra. Come rendere più sicuro il lavoro metalmeccanico” è il titolo dell’incontro che vedrà confrontarsi tecnici del settore, come la professoressa Valeria Faralla dell’Università del Piemonte Orientale di Alessandria e dell’Università di Siena che ha sperimentato un progetto pilota sulla sicurezza; la dottoressa Annalisa Lantermo, medico del Lavoro e Marcello Libener dello Spresal Asl Al. Insieme ai sindacati: Luca Trevisan, il segretario nazionale Fiom Cgil, Ferdinando Uliano della Fim Cisl e Andrea Farinazzo della Uilm Uil. Attraverso esoscheletri virtuali saranno ‘proiettati’ possibili casi di analisi di infortuni sul lavoro.
I numeri
Secondo l’Inail, gli infortuni denunciati ad Alessandria nei primi 8 mesi dell’anno sono stati 3.104 (contro i 3.037 dell’anno prima nello stesso periodo). Di questi, quelli mortali sono 9 nel 2018 e 6 nel 2019. Con un totale di 14 casi di morti bianche in provincia nel 2018 a fronte dei 103 casi di tutto il Piemonte. Le denunce di infortunio complessive nel 2018 sono state 4.643. E anche sui controlli dell’Ispettorato del Lavoro i numeri preoccupano: nel 2019 sono diminuite del 9% le ispezioni, ma gli accertamenti sono cresciuti , “il che significa che ci sono cose che non vanno”.