Marasini: “Lascio le parrocchie: su di me solo calunnie”
"Mi vedono come rivale di don Abele. Ed è partita la macchina del fango"
VALENZA – Classe 1960, quattro lauree, già consigliere municipale a Genova (come indipendente nella lista Dc), ad Alessandria dai tempi di Charrier, parroco di Cascinagrossa, poi Lobbi-Castelceriolo e (per 16 anni) a San Rocco, esperto di arte e di musica, monsignor Massimo Marasini dopo poco più di 3 anni e mezzo lascia Valenza.
Lo farà domenica, congedandosi dai suoi fedeli con le messe che celebrerà alle 10 in duomo e alle 11.30 alla parrocchia del Sacro Cuore. Domani, sabato, alle 20, all’oratorio di viale Vicenza, «cena e festa insieme», per salutare parrocchiani e amici.
Che non sia un congedo come gli altri è piuttosto chiaro. Avviene in una città molto divisa, scesa in piazza prima per trattenere don Giuseppe Biasiolo (già parroco del Sacro Cuore, ora a Bosco Marengo e Frugarolo), poi, soprattutto, per solidarizzare con don Abele Belloli, l’attuale parroco della Madonnina che il vescovo Guido Gallese vorrebbe destinare altrove (Castellazzo?).
Marasini sostiene di essere finito nel tritacarne («la macchina del fango») proprio a seguito delle voci riguardanti il trasferimento di don Abele, prete col quale, per stessa ammissione del monsignore, non è in sintonia.