Skaters in cerca di casa
Un gruppo di giovani skaters alessandrini chiede che lo skate park presso il parco Carrà venga reso accessibile. Dal prossimo anno lo skateboard diventerà disciplina sportiva
ALESSANDRIA – Da ‘ragazzi di strada’ ad atleti olimpionici, ma non ad Alessandria. Dal prossimo anno, piaccia o no, lo skateboard diventa disciplina olimpica. Per i giovani della provincia, praticare ‘la tavoletta’ sembra però quasi impossibile. «Chissà, magari tra di noi ci potrebbe essere un futuro campione, se qualche cosa non cambia, però, non lo sapremo ami», esordisce Diego Ferrone, skater alessandrino.
Già, perché in città e nei dintorni, non c’è un luogo adatto per imparare ed allenarsi, eccezion fatta per lo Skate Farm di San Giuliano Nuovo, dove un’associazione, passo dopo passo, è riuscita a ritagliarsi uno spazio e la fiducia delle famiglie.
Ad Alessandria, al parco Carrà, in zona Orti, esiste da tempo uno skate park. Dove però è quasi impossibile scivolare con la tavola senza rischiare di farsi male. «Il groud (ossia la pavimentazione) è rovinata in molti punti – racconta Diego – Inoltre l’area non è illuminata adeguatamente. Alcuni lampioni sono rotti da tempo e la zona, purtroppo, non è delle più tranquille». Tanti i problemi segnalati, oltre al ground rovinato e la scarsa illuminazione: «ci sono infiltrazioni di acqua sotto le strutture, l’area non viene pulita. Di giorno togliamo noi bottiglie rotte e cartacce, il mattino successivo ce ne sono altre – spiegano i ragazzi del Carrà – Gli addetti di Amag fanno quel che possono, svuotano i cestini e, se lo chiediamo, ci imprestano anche la scopa. Ma siamo sempre da capo, ogni giorno».
Insomma, i giovani utilizzatori della tavoletta, chiedono che l’area venga resa utilizzabile per lo scopo per cui è nata, magari recintata e, soprattutto, chiedono al Comune che venga mantenuta in ordine.
In attesa di tempi migliori, gli skaters alessandrini si appoggiano, quando possono, alla Skate Farm di San Giuliano, che esiste da una decina di anni. Jean Felipe Le Sueur è uno dei fondatori dell’associazione ‘La brugola’ che gestisce lo spazio donato da un imprenditore del luogo, Angelo Invernizzi. «Non è stato facile farci accettare. Per molti eravamo quelli che ‘stanno sulle panchine’ o che usano le scalinate come rampe. Ma dopo tanto tempo, hanno capito che lo skateboard è uno sport pulito, aggregante ed educativo. Aiuta a fare passere il messaggio che da una caduta ci si può rialzare e che collaborare è importante. Ora, anche grazie all’attività di Margherita Volpi con ‘Ortoinpista’ il centro è frequentato da molti bambini e ragazzi e le famiglie si fidano»
Jean Felipe non esclude di implementare la collaborazione con i ragazzi di Alessandria: «abbiamo già pensato di proporre lezioni all’aperto al parco Carrà, in primavera ed estate. Certo, la zona andrebbe messa in sicurezza, come primo passo», ammette lo skaters.