Oneri di urbanizzazione: il 30 per cento dovrà andare al Comune
Aggiornate le tariffe ferme da anni. E non sarà più possibile lo scomputo totale
ALESSANDRIA – Tariffe degli oneri di urbanizzazione rideterminate e una importante novità, il tetto massimo di scomputabilità fissato al 70%: la Giunta Comunale ha approvato una delibera, ora sottoposta al vaglio del Consiglio Comunale. Finora era possibile effettuare il totale scomputo degli oneri di urbanizzazione, dall’entrata in vigore di questo provvedimento, il 30% dovrà comunque essere versato nelle casse comunali.
“Si tratta di un provvedimento necessario per adempiere alle disposizioni di legge, ma anche per la necessità di dare attuazione al piano di riequilibrio finanziario pluriennale dell’Ente e alla applicazione di nuove misure di risanamento complessivo – ha spiegato il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Davide Buzzi Langhi –. Fino ad oggi le opere erano realizzate a totale scomputo e non soddisfacevano in pieno le esigenze della comunità. Da oggi chiunque faccia un’opera deve comunque versare il 30% nelle casse del comune. L’impegno profuso dall’Amministrazione ha consentito di raggiungere un buon risultato con l’adozione di un atto equilibrato e commisurato alle condizioni economico-sociali della città”.
Con il medesimo provvedimento si è provveduto, inoltre, ad aggiornare le tariffe degli oneri di urbanizzazione ferme da diversi anni. Attualmente, infatti, il Comune stava operando con i valori adottati dal Consiglio Comunale nel 2012. Nel 2013 sono state introdotte ulteriori tariffe per interventi a scopo edificatorio e non, relative a destinazione commerciale, oltre a tariffe per l’edificazione di box auto afferenti a fabbricati residenziali e a destinazione turistico-ricettiva. La delibera prevede l’adeguamento Istat del 4% per le tariffe entrate in vigore nel 2012 e del 2,7% per quelle del 2013. Le modifiche proposte saranno applicate alle istanze in corso di istruttoria non ancora definite e alle richieste presentate dal Comune dalla data di esecutività del provvedimento
“Le tariffe in vigore per il Comune erano ormai obsolete in quanto l’ultimo aggiornamento risale al 2012/2013 – ha concluso Buzzi Langhi -. Era necessario procedere ad un aggiornamento per evitare un carico economico squilibrato a sfavore dell’Amministrazione Pubblica e, allo stesso tempo, normalizzare i costi adeguandoli a quelli praticati negli altri capoluoghi piemontesi”.