Compro Oro, crisi a fine recessione? “Non solo, leggi più rigide”
Un settore che fino a qualche anno fa era tra i più floridi in Italia
ALESSANDRIA – Non è tutto oro quel che luccica, proverbio più che calzante in questo caso. Già, perché se ci si mette d’impegno per provare a capirci qualcosa di più, ciò che ne viene fuori è un bel groviglio di gineprai burocratici, normative in via di definizione e scenari a mutamento continuo.
Se tra il 2008 e il 2012 aveva fatto registrare cifre sbalorditive, da qualche anno il settore dei Compro oro è nel pieno di una crisi che ne ha quasi dimezzato il giro d’affari.
Dal 2013 in poi, l’inizio del crollo del numero di sportelli attivi (da 35mila ai circa 20mila di oggi in Italia) è certamente coinciso con la riduzione degli effetti catastrofici causati dalla recessione economica scoppiata nel 2007 su scala mondiale. Con più liquidi a disposizione, cala la necessità di vendere i preziosi di famiglia.
A ben vedere, però, questa spiegazione risulta abbastanza riduttiva.