Un giro d’affari con il vino e i tartufi. È l’autunno della ‘gastroeconomia’
Movimento ormai consolidato che, anche se c?è chi si lamenta, assicura guadagni
ALESSANDRIA – C’è un mercato fiorente difficile da quantificare, perché il sommerso è proprio anche del mondo di chi la ricchezza la cerca sotto terra. Tartufi, certo. Ma anche vino. E poi funghi. E, se vogliamo ampliare il raggio, ecco le caldarroste.
L’autunno sta entrando nel vivo, anche dal punto di vista climatico, e Alessandria risponde presente, col suo giro d’affari indiscutibile, al quale concorrono pure i ristoratori, termine quasi finale (l’ultimo è il cliente) di una filiera in cui tutti, evidentemente, devono guadagnare qualcosa.
Chiamiamola gastroeconomia. Di soldi ne girano per così, pur tra i lamenti di chi non s’accontenta mai.
La Camera di commercio cerca di fare da sintesi e collante, per orientare al meglio il consumatore. ‘Le tavole del tartufo’ è la summa delle iniziative: 28 ristoranti propongono le loro specialità, dal 20 ottobre (il debutto al Giardino dei Cherubini di Castelletto Merli e all’Italia di Cerrina) a dicembre: tutto sono insigniti del ‘Marchio Q – Ospitalità italiana’, che è pur sempre un valore aggiunto.