Daniele Gazzi è il nuovo presidente del Consorzio Casalese Rifiuti
Eletto con 'solo' il 67% dei voti. Astenuti molti votanti. Non si è trovato l'accordo sui membri del Cda
CASALE – Daniele Gazzi è il nuovo presidente del Cda del Consorzio Casalese Rifiuti. L’elezione, avvenuta mercoledì, denota anomalie rispetto alla tradizione. Gazzi, sostenuto dall’amministrazione di Casale (che all’interno dell’assemblea di cui fanno parte 44 comuni del comprensorio casalese ‘pesa’ per il 34%), ha ottenuto solo il 67% del consenso, poco rispetto alle percentuali ‘bulgare’ dei suoi predecessori. Questo significa che, escludendo Casale, circa uno su due dei restanti 43 sindaci rappresentanti dei comuni del comprensorio Casalese si è astenuto dal voto.
Potrebbe aver pesato la scelta del nome di Gazzi – ‘solamente’ consigliere comunale a Cerrina – per una carica che, tradizionalmente, è destinata a un sindaco. In pratica, interpretando il voto, si potrebbe dire che Gazzi non è sufficientemente conosciuto tra gli amministratori che, di conseguenza, hanno preferito astenersi dal voto piuttosto che affidargli la loro fiducia.
Il Consorzio Casalese Rifiuti – CCR è il consorzio obbligatorio di bacino, che esercita le funzioni di indirizzo politico-strategico in tema di rifiuti, nonché importanti poteri di vigilanza sullo stesso tema.
Durante l’assemblea che ha portato all’elezione di Gazzi, si sarebbero dovuti eleggere anche gli altri cinque membri del Consiglio di Amministrazione ma questo non è avvenuto. Nella seduta precedente, del mese di giugno, l’assemblea aveva votato affinché si perseguisse il più possibile l’indirizzo di garantire al maggior numero possibile di territori un rappresentante ma, di fatto, la discussione mercoledì si è rapidamente interrotta per disaccordi sulle nomine e, dopo la successiva riunione tra il sindaco Riboldi e i rappresentanti delle unioni di Comuni, è arrivata la temporanea fumata nera.
Ci si aggiornerà in una successiva assemblea per ultimare la composizione del Cda: una sorta di ‘gioco delle sedie’ nel quale occorrerà tener presente sia la governabilità del Consorzio (e quindi le inclinazioni politiche dei componenti), sia la maggior rappresentatività possibile dei territori che lo compongono. Inevitabile però che, al cessare della musica, qualcuno rimanga senza seduta.