Argine Consolata e isola: perchè non si fa nulla?
Il C.AL.CA. vuole chiarezza e interventi rapidi
CASALE – Il C.AL.CA. (Comitato Alluvionati del Casalese), torna a far sentire la sua voce sul tema dell’arretramento dell’Argine Consolata e sulla Rimozione dell’Isola sul Po. Attraverso una lettera all’Aipo e al Comune di Casale, il comitato accende nuovamente i riflettori sulla sicurezza idrogeologica del territorio.
Sull’arretramento dell’Argine Consolata
A distanza di un anno dall’incontro con i rappresentanti di Aipo, Comune (sindaco era la Palazzetti), il Calca, nella figura del vice presidente Massimo De Bernardi ricorda: «L’impegno di Aipo (impegno solenne ….perché sono oramai 9 anni che se ne parla) era che i lavori di arretramento dell’argine presso cascina Consolata sarebbero iniziati a breve, nel 2019 e terminati nel 2020. Tutto questo puntualmente non si è verificato sino ad ora né possiamo immaginare ragionevolmente che questi lavori possano iniziare ora con l’approssimarsi delle prime piogge autunnali. Desideriamo ricordare che secondo il progetto Aipo tale arretramento argine ridurrebbe i livelli idrici in loco di almeno 30 centimetri in caso di massima piena, vogliamo ricordare che per 30 centimetri (misura che ai più potrebbe sembrare minuscola ) la città di Alessandria nel novembre di 3 anni fa non ha subito una nuova e rovinosa alluvione».
De Bernardi è invece critico sui lavori della diga mobile (privata), i cui lavori sono partiti velocemente e che considera potenzialmente pericolosa: «Per la costruzione di una centrale idroelettrica che sfrutti un salto d’acqua (lo sbarramento artificiale sarà alto più di 4 metri). Ricordiamo che ogni sbarramento sul fiume Po può creare criticità idrauliche e pericolosi innalzamenti dei livelli idrici soprattutto in caso di eventi alluvionali. Quale è la logica in tutto questo?».
Sull’isola
In merito all’agognata rimozione dell’isolone di ghiaia di fronte all’imbarcadero cittadino, proprio a monte del ponte stradale che collega il centro a Oltreponte, De Bernardi e il Calca ricordano le promesse di giugno, di una rimozione entro sei mesi (quattro sono già passati): «provoca una chiara ostruzione al normale deflusso delle acque , inoltre la vegetazione lussureggiante presenta alberi più alti di quelli delle rive adiacenti che possono pericolosamente essere trascinati sotto i ponti ed ostruirne le arcate in caso di piena. Tutti gli anni Aipo spende diversi euro per la manutenzione e il taglio della vegetazione su questa penisola …ma ha senso tutto questo?».
Tutti conoscano il Piano di PC
«Tutte queste criticità presuppongono che Casale sia dotata di un efficiente Piano Comunale di Protezione Civile alla perfetta conoscenza di Tutta la popolazione Casalese. E’ necessario informare esaurientemente la popolazione pubblicandolo ad esempio sul sito internet rendendolo disponibile a chiunque voglia esaminarlo perché in caso di reale emergenza non si conoscono ancora alcune essenziali informazioni. In caso di ulteriori mancate informazioni alla popolazione saremo costretti, nostro malgrado, ad informare gli Organi Centrali di Protezione Civile Nazionali e Regionali oltre alla Prefettura di Alessandria».