Sui comitati di quartiere Riboldi usi i nostri appunti
Presa di posizione di Casale Cuore del Monferrato
CASALE – Continua il dibattito sull’attuazione dei punti promessi dall’Amministrazione Riboldi nei primi 100 giorni di governo cittadino. Dopo l’intervento del Pd delle scorse settimane, ora prende posizione Casale Cuore del Monferrato e lo fa dopo aver appreso che il prossimo consiglio comunale, convocato per giovedì, affronterà (anche) il tema dei comitati di quartiere.
«Non possiamo che essere contenti che questo momento sia giunto, essendo proprio i Comitati di Quartiere la base per la partecipazione attiva che avevamo proposto come fulcro del nostro programma. Ci auguriamo che la risposta che la maggioranza di governo di questa città darà, sarà un vero regolamento di partecipazione popolare e non una frettolosa riedizione di una delle tante bozze prodotte negli scorsi 5 anni e giacenti presso gli uffici comunali».
Gli esponenti di ‘Cuore del Monferrato’ sottolineano come la prima bozza di regolamento, proposta da loro stessi nel novembre 2014 all’allora Amministrazione Palazzetti «non vide mai la luce a causa dei sui contenuti “rivoluzionari” e mal digeriti da alcune componenti della maggioranza. E quali sarebbero questi contenuti scioccanti che non permisero mai di re-istituire i quartieri? L’elezione diretta dei membri del Comitato tramite consultazione popolare, aperta a tutti i cittadini residenti nel quartiere e che abbiano compiuto il 16esimo anno di età; il confronto preventivo tra il Comitato e l’Amministrazione per la programmazione di interventi che interessano le realtà di quartiere, dei servizi di interesse collettivo, del Bilancio di previsione, degli atti di programmazione urbanistica, della gestione dei servizi comunali e dei problemi del territorio in generale».
Sarebbero questi, per i firmatari Roberto Quirino, Elena Sassone, Assunta Prato, Davide Sorisio, Marco Rossi e Francesco Martinotti «gli unici elementi che possono garantire, qualunque sia la forma che questa Amministrazione vorrà dare ai
nuovi Comitati di Quartiere, che essi siano un vero organo di partecipazione cittadina, di scelte condivise, e di
democrazia popolare che garantisca che i Comitati di Quartiere siano aggregazioni territoriali apartitiche,
caratterizzate da comuni radici storiche ed urbanistiche atte a promuovere la partecipazione democratica dei cittadini
alla vita del Comune e del quartiere stesso».
L’invito alla Giunta attuale è chiaro, di seguire le loro proposte dell’epoca: «Se il Sindaco Riboldi, che è anche il titolare della delega al decentramento, rispolverasse le nostre vecchie bozze in questo senso non potrebbe che incontrare il nostro assenso, in caso contrario, se il tentativo fosse solo quello di rispondere ad un attacco politico della minoranza, proponendo dei Comitati di quartiere che fossero semplicemente l’emanazione del Consiglio Comunale e non l’espressione popolare, la nostra battaglia contro questa decisione sarebbe ferma e immediata».